Il limite invisibile by Haruka Tono

Il limite invisibile by Haruka Tono

autore:Haruka Tono [Tono, Haruka]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2022-12-08T00:00:00+00:00


Mi svegliai nel cuore della notte.

Avendo il sonno pesante, non mi era mai successo di svegliarmi di notte e non capii che cosa mi avesse preso. Poi guardai il campanello sulla parete bianca e mi resi conto che era stato il suo suono a svegliarmi. Controllai l’ora sul telefono e vidi che era l’una passata. Non avevo idea di chi potesse farmi visita a quell’ora.

Indossai le prime mutande e i pantaloni che trovai, misi una camicia e andai verso la porta. Camminai piano e senza accendere la luce. Guardai dallo spioncino e vidi una ragazza con un abito rosa, una tonalità simile a quella del prosciutto cotto. Era Maiko. Esitai per qualche istante, incerto se staccare la catenella, ma alla fine cedetti.

Quando aprii, Maiko fece un sorriso.

«Scusa l’ora. Ho perso l’ultimo treno. Ero uscita a bere e non mi sono resa conto del tempo che passava. Mi spiace farti quest’improvvisata, ma per te sarebbe un problema se mi fermassi a dormire qui?»

Ero così sorpreso che faticavo a trovare le parole. La Maiko che conoscevo non avrebbe mai perso l’ultimo treno. Per quanto bevesse, per quanto l’atmosfera fosse caotica, lei rientrava sempre prima della mezzanotte perché doveva dormire per almeno sei ore nel proprio letto. Né si era mai presentata a casa mia così all’improvviso, senza che ci mettessimo d’accordo prima.

Ancora disorientato, le dissi che non era possibile. Avevo Akari, non potevo portare altre donne a casa. Maiko mi chiese perché e io pensai a un buco. Mi ero accorto che bocca e naso sono due buchi scavati nel volto di ogni persona. I bulbi oculari sono pieni, ma il fatto stesso che si parli di incavo degli occhi mi porta a credere che anche gli occhi siano dei buchi.

«Non è giusto però. Quando stavi ancora insieme a me andavi già a letto con Akari.»

Restai in silenzio. Non mi venne in mente nulla da dire. Maiko scrutò i miei occhi e sogghignò convinta di aver capito tutto. Volevo negare ma lei tese una mano e me lo impedì.

«Perdonami, non ti voglio tormentare, Yōsuke. Ho davvero perso il treno e sono venuta a chiederti ospitalità per la notte, tutto qui. Non ho mai bevuto fino a perdere la cognizione del tempo, non sapevo che fare e mi sei venuto in mente tu. Non farò nulla di inopportuno. Voglio solo riposare fino all’alba. Se Akari non lo verrà a sapere non ci sarà alcun problema. Ciò che non si sa non è mai successo. Giusto? In fondo la pensi anche tu così, no?»

Mi allontanai piano dalla porta e la lasciai entrare. Non sapevo che altro fare. Mi sarebbe stato utile il consiglio di una terza persona, ma non c’era nessuno a parte me e lei.

Prima ancora che la porta si chiudesse, Maiko affondò il viso nel mio petto. Mi parlò come rivolta al battito del mio cuore.

«Ti ricordi quando ti ho dato buca per andare dal dottor Koyama? Ero con lui anche stasera.

«Mi ha portato in un ristorante dove è praticamente impossibile trovare un tavolo libero.



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