Il principe rosso by Timothy Snyder

Il principe rosso by Timothy Snyder

autore:Timothy Snyder [Snyder, Timothy]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Neri Pozza


Marrone

Fascismo aristocratico

Quando il 1° aprile 1936 l’addetto stampa della legazione austriaca a Parigi rispose alla telefonata della principessa di Borbone-Parma, si aspettava buone notizie. Tra la vicenda di Guglielmo e l’ascesa al potere del Fronte popolare in Francia, per i diplomatici del regime austriaco di destra ultimamente ce n’erano state ben poche. I Borbone-Parma erano un ramo della famiglia reale francese, imparentata per matrimonio agli Asburgo; a questa Casata apparteneva l’imperatrice Zita, vedova di Carlo. L’addetto stampa, un certo dottor Wasserbäck, sperava in un’iniziativa che potesse migliorare le precarie relazioni austrofrancesi. In effetti, la voce femminile all’apparecchio comunicò una proposta allettante, che toccava una situazione spinosa per l’Austria nella difficile Europa del 1936.

Duramente colpita dalla Grande Depressione, con le fabbriche chiuse e i campi incolti, l’ultima risorsa dell’Austria era il turismo. Le Alpi attiravano sciatori ed escursionisti, la campagna era intatta e ridente, e la sproporzionata capitale cosmopolita offriva arte, spettacoli teatrali e musicali più di quanto la domanda interna potesse sostenere. Adolf Hitler però aveva rovinato l’industria turistica austriaca: per manifestare la propria contrarietà alla messa al bando del partito nazista in Austria, il führer aveva imposto una tassa di mille marchi a tutti i turisti tedeschi che volevano recarvisi, i quali preferivano allora dirigersi in Italia attraversando il Brennero. Per compensare la perdita del turismo tedesco, i diplomatici austriaci dovevano quindi raddoppiare gli sforzi per attirare visitatori da altri Paesi europei. Wasserbäck fu quindi molto compiaciuto nel sentire che la principessa di Borbone-Parma aveva un’amica, la contessa de Rivat, che desiderava intraprendere una «grande promozione pubblicitaria» a favore dell’Austria. L’addetto stampa fu dunque felice di poterle fissare un appuntamento e di poterla ricevere alla legazione1.

La contessa de Rivat fece un prima impressione abbagliante. Da sotto un cappellino e una maschera di trucco parlò in fretta del suo desiderio di migliorare l’immagine dell’Austria in Francia: spiegò di avere moltissimi amici fra l’aristocrazia austriaca, e disse che augurava grande prosperità al loro Paese. Per esempio, aveva conosciuto piuttosto bene lo sfortunato arciduca Guglielmo, ed espresse il proprio disappunto perché i diplomatici austriaci non avevano mosso dito per aiutarlo durante l’indagine e il processo. Per colpa di questa inerzia, continuò, la povera mademoiselle Couyba era stata costretta a sacrificarsi per il suo amato Guglielmo, e ora era completamente in rovina.

Intuendo forse che Wasserbäck non avrebbe condiviso questa versione degli eventi, la contessa si affrettò a presentare la sua proposta. Riferì di essere in buoni rapporti con il giornalista francese Michel Georges-Michel, e fece intuire che a loro sarebbe piaciuto poter viaggiare in Austria con l’appoggio ufficiale della diplomazia austriaca. In cambio Georges-Michel avrebbe scritto articoli elogiativi per la stampa e un paio di libri propagandistici volti a incoraggiare i francesi a seguire il loro esempio. Detto questo la contessa de Rivat si offrì di accompagnare l’uomo alla legazione per un incontro. L’addetto stampa accettò, quindi si accomiatò dalla donna.

Finché era stato in compagnia della contessa, Wasserbäck aveva avuto qualche difficoltà a far chiarezza tra i suoi pensieri. Ora, invece, aveva modo di riflettere.



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