Il sangue delle madri by Francesca Cavallero

autore:Francesca Cavallero [Cavallero, Francesca]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788835717706
editore: Mondadori
pubblicato: 2022-06-06T22:00:00+00:00

Sya

Àxarum ricorda a Sya la stampa di un famoso artista della Vecchia Terra, di nome Escher, appesa nello studio di suo padre. Non sarà facile individuare l’origine del segnale, in questo casino: ogni ballatoio, ogni passerella e ogni ascensore sembrano condurre in vicoli ciechi, che è necessario aggirare o superare improvvisando percorsi creativi.

Fra l’altro, il segnale si sposta con una rapidità tale che fa pensare a una certa confidenza con questo maledetto grumo urbano. Dopo essersi ritrovati per la seconda volta nello stesso angolo chiuso, la frustrazione di Sya supera il limite.

«Porca puttana!» impreca, colpendo con un pugno la parete di un container abitativo. Le vibrazioni del colpo si propagano lungo il braccio in una staffilata dolorosa.

«Dove cazzo è il Comando territoriale, in questo buco di merda?» ringhia, rivolgendosi a Jones. L’agente consulta una mappa, seleziona qualcosa con il pollice e mostra lo schermo a Sya.

«Lungo la griglia muraria.»

«Lungo la griglia muraria!» ripete lei, esasperata.

Lo hanno superato senza accorgersene, forse un quarto d’ora fa.

«E figuriamoci se hanno risposto alla nostra richiesta di supporto» commenta, caustica.

«In effetti no, comandante» conferma Leroy.

Ma Sya si rende conto che, anche se il presidio locale fosse più corposo, più equipaggiato o più preparato, con quel tipo di struttura urbana sarebbe comunque impensabile mantenere tutto sotto controllo.

«Okay. Jones, tu vieni con me, continueremo a seguire il segnale. Tu, Leroy, va’ da quegli stronzi dell’esercito, tirali fuori dal letargo e spiegagli la situazione. La nostra missione ha rilevanza federale, devono fornirci supporto.»

Mentre Jones e Leroy condividono le coordinate del segnale sui rispettivi device, per potersi ritrovare, Sya percepisce in loro una leggera titubanza.

«Rimarremo in contatto, Leroy» assicura, prima di voltarsi e tuffarsi nel nodo tagliente del centro cittadino.

Dieci minuti per raggiungere il raccordo principale.

Dieci minuti per individuare la rampa maestra, che mette in comunicazione i moduli mediani con il centro della città: il Cuore.

Sya ne ha sentito parlare, ma finora aveva soltanto una vaga idea del mostro pulsante che costituisce il nucleo di Àxarum: quando lei e Jones raggiungono il ballatoio quadrangolare, l’immenso cubo stratificato e trafitto da centinaia di pedane e passatoie mobili le appare come uno sfavillante incubo.

Sya getta uno sguardo preoccupato al palmare: lo schermo rimanda la vibrazione lieve del segnale in movimento, forse oltre il Cuore o dentro di esso, ma i suoi spostamenti sono strani. Si ferma, torna indietro, punta verso la griglia muraria. Sya è interdetta: che perfino il fuggitivo stia andando in cortocircuito in quella cazzo di città?

«Separiamoci, Jones» ordina. «Copriremo entrambi i lati e ci ritroveremo al centro del Cuore.»

«Sì, comandante» risponde l’agente, prima di avviarsi lungo la rampa che affonda nel West-Deck.

Sya sceglie l’attracco di una scala mobile sulla sinistra, per superare il baratro fra le strutture di contenimento e supporto. La notte, appiccicosa e tiepida, si stende sulla sua pelle surriscaldata mentre attende di approdare dall’altra parte, esasperata dalla lentezza del sistema di contrappesi che governa la corsa.

Esasperata da questo labirinto di metallo.

Quando Sya guadagna la pedana dalla parte opposta, ha già ingoiato due pillole di antidolorifici.

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