Invasione di campo by Giorgio Van Straten

Invasione di campo by Giorgio Van Straten

autore:Giorgio Van Straten [Straten, Giorgio Van]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
editore: Editori Laterza
pubblicato: 2023-05-15T00:00:00+00:00


4. Prima della zona grigia. I «prominenti ebrei»

Fra Se questo è un uomo e I sommersi e i salvati, l’ultimo libro pubblicato in vita da Primo Levi, passano quarant’anni e non passano invano, perché la sua elaborazione intellettuale e la valutazione etica che ne deriva conoscono nel tempo significativi sviluppi e approfondimenti. Allo stesso tempo però corre un filo ininterrotto fra questi due volumi, un filo che si esplicita anche in rimandi evidenti e voluti.

In Se questo è un uomo, infatti, il capitolo centrale del libro (centrale non solo per il suo significato, ma anche per la sua collocazione fisica nel volume, poiché è preceduto e seguito dallo stesso numero di capitoli) si intitola I sommersi e i salvati, come la sua opera finale e come Primo Levi aveva proposto all’editore De Silva di intitolare anche il suo primo testo.

È evidente, dunque, che questo tema è stato per Levi il rovello di tutta una vita, il nucleo intorno al quale ha ruotato non solo la sua produzione letteraria, ma il suo intero impegno intellettuale.

E tutto inizia qui, in questo capitolo dove Levi si pone l’obiettivo di superare il livello immediato della testimonianza e della restituzione della propria esperienza, per cercare di capire cosa significhi, in relazione alla sua identità di uomo, la realtà del campo di sterminio, nella sua eccezionalità certo, ma anche nella consapevolezza che si parla di un processo di annientamento di uomini da parte di altri uomini.

Ho già riportato in precedenza questa citazione:

Vorremmo far considerare come il Lager sia stato, anche e notevolmente, una gigantesca esperienza biologica e sociale.

Ma adesso aggiungo anche il testo che segue quella prima frase:

Si rinchiudano tra i fili spinati migliaia di individui diversi per età, condizione, origine, lingua, cultura e costumi, e siano quivi sottoposti a un regime di vita costante, controllabile, identico per tutti e inferiore a tutti i bisogni: è quanto di più rigoroso uno sperimentatore avrebbe potuto istituire per stabilire che cosa sia essenziale e che cosa acquisito nel comportamento dell’animale-uomo di fronte alla lotta per la vita153.

Come si è accennato in conclusione al precedente paragrafo, il titolo del capitolo rimanda alla dicotomia fra due categorie che Levi ritiene le più facili a distinguersi all’interno del campo: quelle dei sommersi e dei salvati, meglio distinte di altre coppie di contrari come buoni e cattivi, vili e coraggiosi, savi e stolti, disgraziati e fortunati.

I sommersi sono coloro che il campo ha distrutto mentalmente prima ancora che fisicamente, sono la stragrande maggioranza degli internati, che nel campo sono entrati per non uscirne mai più.

Essendo la maggioranza, i sommersi sono anche gli unici che potrebbero raccontare davvero cosa il campo sia stato, cosa abbia rappresentato, e ne consegue dunque che il Lager è per certi versi inconoscibile. Allo stesso tempo, con una di quelle che ho definito aporie, per Levi continuare a raccontare e a cercare di capire il campo di sterminio rimane una necessità che non può essere disattesa.

Proprio in questa luce prende significato e sostanza l’affermazione successiva di Levi:

Se i



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