Italo Calvino by Antonio Serrano Cueto

Italo Calvino by Antonio Serrano Cueto

autore:Antonio Serrano Cueto [Serrano Cueto, Antonio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2023-02-28T12:00:00+00:00


E prosegue con Manzoni, Chesterton, Flaubert, Poe, Twain, Kipling, Nievo, Jane Austen, Gogol’, Dostoevskij, Balzac, Kafka, Maupassant, Mansfield, Fitzgerald, Radiguet e Svevo, un elenco in cui il romanzo straniero, soprattutto anglosassone, è più rappresentato di quello italiano.

Primavera a Formentor

La primavera del 1959 a Formentor (Baleari) è magnifica. Alcuni famosi poeti e romanzieri europei non avrebbero potuto scegliere un posto migliore per riunirsi. Hanno accolto l’invito di Camilo José Cela, promotore delle Conversaciones poéticas tenutesi dal 18 al 25 maggio, e di Carlos Barral, organizzatore del Primer coloquio internacional sobre novela, dal 26 al 28. Almeno da giugno del 1954 gli einaudiani (Calvino, Solmi, Boringhieri, Ponchiroli, Foà, Cases e Giulio Einaudi) mantenevano una corrispondenza con Barral e i suoi collaboratori per lo scambio di pubblicazioni delle due case editrici.

All’incontro di quell’anno a Formentor era prevista anche la partecipazione di Vittorini, ma problemi personali lo obbligarono a rimanere in Italia. Prima di partire, il 27 aprile Calvino scrisse una lettera a Barral in francese per esprimergli il suo piacere di incontrare i «nouveaux écrivains espagnols». In effetti, Calvino desiderava conoscere la letteratura spagnola «di resistenza» nei confronti del franchismo prodotta in quegli anni da giovani scrittori residenti a Madrid e a Barcellona, molti dei quali sarebbero poi stati conosciuti come la «Generazione del ’50». José María Castellet, Jaime Gil de Biedma, Blas de Otero, Alfonso Costafreda, José Manuel Caballero Bonald, Gabriel Celaya, Juan García Hortelano, Juan e José Agustín Goytisolo, Ángel González e molti altri offrivano a Calvino un panorama letterario che lo interessava moltissimo come scrittore e come editor. Un interesse condiviso da altri collaboratori dell’Einaudi e in modo particolare da Giulio, che a settembre di quell’anno avrebbe trascorso alcuni giorni a Barcellona insieme alla moglie, ospiti di Barral. Nelle memorie dell’editore catalano, l’incontro è ricordato così:

In quella fase cruciale furono provvidenziali sia la presenza di Calvino che un viaggio di vacanza intrapreso da Einaudi in Spagna, nei giorni immediatamente successivi la nostra manifestazione, probabilmente alla ricerca di una cultura «resistente» nel paese del Cara al sol.11 Bisogna dire che lui veniva già disposto a scovarla, questa cultura, e a credere in lei. All’opposto, c’era in lui il disinteresse verso qualunque iniziativa potesse essere interpretata come un fatto commerciale.12



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