Kim by Rudyard Kipling

Kim by Rudyard Kipling

autore:Rudyard Kipling [Kipling, Rudyard]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 33be200adafb5b94a0345bb0746c99d463e98c74
editore: Adelphi
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La carriera scolastica di un ragazzo interessa al più i genitori e, come sapete, Kim era orfano. Nei registri di St Xavier in Partibus si legge che alla fine di ogni trimestre veniva inviato un resoconto sui progressi di Kim al colonnello Creighton e a padre Victor, che rimetteva puntualmente il denaro per la retta. In quegli stessi registri è inoltre riportato che il ragazzo mostrava grande attitudine per le scienze matematiche e la cartografia, ottenendo un premio per buon profitto in quelle materie (La vita di Lord Lawrence, vitello con disegni ramiformi, due volumi, nove rupie e otto anna); e quello stesso trimestre, all’età di quattordici anni e dieci mesi, giocò nella squadra di cricket di St Xavier contro il college maomettano di Alighur. All’incirca in quello stesso periodo fu anche rivaccinato (ne possiamo dedurre che a Lucknow c’era stata un’altra epidemia di colera). Annotazioni a matita in margine a un vecchio ruolo riferiscono che venne punito varie volte per «aver conferito con persone poco raccomandabili», e pare che una volta fosse incorso in pene severe per «essersi assentato un giorno intero in compagnia di un mendicante di strada». Questo quando aveva scavalcato il cancello e per tutta la giornata aveva supplicato il lama lungo le rive del Gumti di poterlo accompagnare sulla Strada durante le successive vacanze... per un mese... una breve settimana; mentre il lama, a muso duro, ribadiva che il momento non era ancora venuto. Compito di Kim, disse il vecchio mentre assieme mangiavano dolcetti, era acquisire tutta la saggezza dei Sahib, poi avrebbe pensato al da farsi. La Mano dell’Amicizia, comunque, doveva aver stornato la Frusta della Calamità perché, sei settimane dopo, all’età di quindici anni e otto mesi, Kim aveva, a quanto pare, superato un esame di agrimensura elementare «con menzione d’onore». A partire da quella data i registri tacciono. Il suo nome non compare nella rosa annuale dei candidati per un posto nel servizio topografico indiano; risulta invece «trasferito per motivi di servizio».

A più riprese, in quei tre anni, al Tempio dei Tirthankar di Benares spuntò il lama, un po’ più magro e un alito più giallo, se possibile, ma mite e immacolato come sempre. A volte veniva da sud, più a sud di Tuticorin, da dove i meravigliosi piroscafi si recano a Ceylon, terra di preti che conoscono il pali; a volte dall’ovest umido e verde e dalle mille ciminiere di filanda che cingono Bombay; e una volta dal nord, dove aveva fatto una deviazione di ottocento miglia per parlare per una giornata con il Custode delle Immagini nella Casa delle Meraviglie. Si avviava a grandi passi alla sua fresca cella ritagliata nel marmo – i preti del tempio erano buoni con il vecchio –, lavava via la polvere del viaggio, diceva le sue preghiere, e ripartiva per Lucknow su un vagone di terza classe, ferratissimo ormai in fatto di treni. Al ritorno, come il Ricercatore suo amico non mancò di segnalare al prete in capo, smetteva per un po’ di lamentare



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