La battaglia di Cefalonia by Ermanno Bronzini;

La battaglia di Cefalonia by Ermanno Bronzini;

autore:Ermanno, Bronzini; [Bronzini, Ermanno ]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Intersezioni
ISBN: 9788815353894
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2019-08-15T00:00:00+00:00


16 settembre

Verso le 2 i prigionieri entrano in un campo di concentramento provvisoriamente allestito. Facciamo intanto il bilancio della prima giornata di battaglia: eliminazione dei tedeschi dalla penisola di Argostoli e conseguente riduzione dei settori di lotta a un unico fronte terrestre. Perdite inflitte al nemico: alcune centinaia di morti, 500 prigionieri, una batteria semoventi da 75 catturata, una quindicina di mezzi da sbarco distrutti e venti autocarri catturati. Il tutto, ci compensa largamente delle perdite subite, che assommano in tutto a due pezzi da 76/40 e a circa una compagnia di fanteria distrutta.

Come primo atto, il generale Gandin trasmette al Comando Supremo il bollettino del primo giorno di lotta e i lusinghieri successi ottenuti dalle nostre armi. Quindi rivolge un messaggio al presidio di Corfù, costituito da truppe della «Acqui», le quali dal 15 di agosto scorso avevano cessato di dipendere da noi per passare alle dirette dipendenze del XXVI corpo d’armata. Nel messaggio il generale elogia il presidio di Corfù, per la decisione e il valore con cui ha tutelato l’onore delle armi italiane; dice che le isole di Corfù e di Cefalonia, precedentemente separate per ragioni di impiego, ma oggi di nuovo riunite nella lotta per l’ideale comune, ricostituiscono in tal modo l’unità della vecchia gloriosa divisione «Acqui»; annuncia i successi conseguiti nel primo giorno di battaglia a Cefalonia.

Con il sorgere del sole, hanno di nuovo inizio i bombardamenti aerei. Sono soprattutto prese di mira le batterie; è evidente che il nemico cerca di distruggerle.

Sul fronte terrestre non si ha lotta. La situazione è la seguente: i tedeschi, ritiratisi con il grosso in Kardakata, hanno creato un vuoto tra sé e il 317o reggimento fanteria, i cui battaglioni stanno tuttora nella zona tra Pharaclata e il mare. Non accennano ad attaccare, forse perché la battaglia di ieri ha fatto loro comprendere che non è tanto facile aver ragione della «Acqui»; e perciò si riorganizzano e attendono rinforzi.

Il generale Gandin destina la zona di Kraneia come sede provvisoria per il soggiorno dei prigionieri tedeschi. Sul loro campo vengono issate alcune bandiere tedesche, affinché gli aerei germanici riconoscano che si tratta delle proprie truppe prigioniere e non le facciano oggetto di bombardamenti. È per noi motivo di soddisfazione constatare che il sistema dà i risultati sperati. L’alimentazione per i prigionieri è quella stessa delle truppe italiane.

Verso le 9 il generale riunisce lo Stato Maggiore della divisione per l’esame della situazione. Il generale intende svolgere un’azione risolutiva per la conquista di Kardakata, chiave di volta per il possesso della penisola di Lixuri. Il nemico, ben conscio dell’importanza di questo nodo stradale, vi si è rafforzato occupandolo con il grosso, mentre ne vigila le zone antistanti con un agile sistema di avamposti che, appoggiandosi alle colline in zona Kuruclata, si allarga a semicerchio sfruttando i rilievi del Dafni e le alture di Ankonas.

Tenuto conto che all’8 settembre i tedeschi in Cefalonia assommavano complessivamente a 2.000, e che da allora a oggi essi potranno aver ricevuto dai 1.000 ai 1.500 uomini di



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