La danza degli elefanti by Fabrizio Grimaldi

La danza degli elefanti by Fabrizio Grimaldi

autore:Fabrizio Grimaldi [Grimaldi, Fabrizio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ensamble
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


La casa dei matti

Dal resoconto di Carl Bancroft – 168º Reggimento “Red Bull”.

Siamo finalmente degni di essere studiati a fondo. Voglio dire, nel precedente conflitto, nel primo dico, quelli come noi, i matti di guerra, venivano sbattuti al muro e fucilati. Avanti un altro, come ogni buon ufficiale decorato teneva a precisarmi più del dovuto.

Ci sono voluti decenni di guerre, bestialità e atroci ignominie.

Sono qui a Venafro da una vita oramai e ce l’abbiamo fatta! Urrà!

Dov’ero? Mi son perso un attimo.

Sentite, faccio questo sogno: nel sogno mi esplode una mano e subito dopo ce l’ho ancora, poi mi sveglio e non ce l’ho ma è come se ce l’avessi ancora perché sento le cose. Sento il ricordo di quelle cose che riempie lo spazio vuoto, sento e vedo la scena. Non è un granché come sogno, è una serie ininterrotta di alterchi in cui i protagonisti, vuoi o non vuoi, fanno tutti sempre la stessa fine e non è delle migliori. Io me ne sto sempre a urlare, che strano, ma urlo e non si sente niente; urlo e il suono rimbomba al mio interno e all’interno del sogno stesso. Urlo potentemente, muto, e piango, chiamo gli altri che mi guardano e fanno sì e no con la testa senza che nessuno gli abbia fatto una domanda. E gli occhi, quegli occhi che guardano a destra e manca come indispettiti da centinaia di mosche invisibili sentendo il ronzio intorno. Poi c’è sempre Carver che ride con quegli occhi luccicanti tipo lucciole all’interno delle pupille che fanno raccapriccio, ride in mezzo a tutto quel massacro con gli schizzi di materia cerebrale in faccia. C’è un tizio che fa foto invece di aiutare, fa una foto e Carver ride e alza le sopracciglia mostrando le maniche della divisa senza mani, fa: «Guarda Jenny! Senza mani!». Ride ma quella non è la sua voce. Io lo conosco Carver, lui non ride così, c’è qualcun altro nel suo corpo, nel suo viso, nel mio sogno.

Mi sveglio ogni notte affaticato, sudando copiosamente; ho ancora la mano ustionata che sembra un corpo estraneo, un tozzo raggrinzito e tremolante.

Ripenso a Zimmerman. Forse sogno lui. Forse sono dentro di lui nel sogno.

Facciamo un passo indietro.



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