La Gente della Marea by Christian Sartirana

autore:Christian Sartirana [Sartirana, Christian]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788898739912
editore: Associazione Culturale Nero Cafè
pubblicato: 2016-12-16T23:00:00+00:00

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Non so chi mi abbia trovato e tirato fuori dalla macchina. Mi hanno detto che subito dopo lo schianto erano accorse tantissime persone sul posto e che qualcuno di loro aveva segnalato la mia presenza ai soccorsi. Mi avevano preso e trasportato all’ospedale di Alghero senza che io riprendessi minimamente conoscenza.

Di Sonia, però, nessuna traccia. Dovettero passare tre giorni prima che i carabinieri venissero a dirmelo. Ma non ce n’era bisogno: lo sapevo benissimo che era scomparsa insieme alla città di Bosa e ai suoi abitanti. Quando vennero a darmi la notizia in ospedale, entrarono e uscirono dalla mia stanza nel giro di pochi minuti. Domande sul disastro, su quello che avevo visto quel pomeriggio, stranamente non me ne fecero. E gliene fui grato.

Quando chiesi al mio vicino di letto, un quarantacinquenne sardo che aspettava di essere operato di appendicite, di leggermi l’articolo del terremoto sul giornale locale, cominciai a pensare che non dovevo essere l’unico a voler cancellare il ricordo di quella storia.

Il pezzo si limitava a parlare, in brevi righe, di un altro brutto terremoto sulla costa bosana, alludendo appena al crollo di qualche palazzo disabitato. Nemmeno un cenno sulla gente che si supponeva vivesse ancora nella cittadina.

L’articolo finiva parlando dell’intenzione della regione di bloccare per ragioni di sicurezza ogni accesso a quel tratto di costa.

Il giornale non diceva altro, né aggiunse qualcosa nei giorni successivi. Mi dimisero dall’ospedale e tornai a Torino, ma non a casa mia. Mi spostai in un altro centro di cura, più adatto alle mie condizioni.

È una bella clinica, isolata tra le colline. Non c’è il mare, solo un piccolo stagno nel parco che la circonda. A volte ci passeggio da solo, per allenarmi con il bastone.

L’infermiera dice che imparo molto in fretta.

Nessuno è riuscito ancora a capire come mai io sia diventato cieco.

È successo subito dopo il ricovero in ospedale. I medici che mi hanno in cura, però, sostengono che la mia cecità non sia di natura organica. È per questo infatti che sono finito in una clinica psichiatrica. Il terapeuta che mi segue insiste col dire che finché non riuscirò a liberarmi delle mie emozioni represse, la mia situazione non migliorerà.

Io non ci credo, o meglio, non posso…

C’è un velo davanti alla mia mente, lo so anch’io. Talvolta mi pare di potervi addirittura sbirciare attraverso e ci provo, ma quello che vedo dall’altra parte mi terrorizza e mi ricaccia indietro. Improvvisamente ricordo ogni cosa, ma anziché dirlo la bocca mi si chiude, gli occhi divengono neri e il buio torna ad avvolgermi.

Ora capisco cosa odiava mia madre della sua città e probabilmente capisco anche da cosa voleva proteggermi. Mia nonna evidentemente aveva accettato il suo destino, così come doveva averlo fatto anche mio nonno e chissà quanti altri insieme a lui.

Alla fine si erano uniti a loro. Alla Gente…

Ma io no. Non credo proprio che ci riuscirei. Così come ritengo che, nonostante le insistenze del mio analista, non mi arrischierò mai oltre l’oscurità che protegge la mia mente. So bene che cosa mi aspetta.

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