La prescelta e l'erede by Carey Jacqueline

La prescelta e l'erede by Carey Jacqueline

autore:Carey, Jacqueline [Carey, Jacqueline]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Ro
Amazon: B00BEIEEZY
editore: Nord
pubblicato: 2006-10-26T22:00:00+00:00


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Un'offerta. Un'offerta pericolosa. Quando fui di nuovo sola, mi rannicchiai sul pagliericcio a pensare, le braccia strette intorno alle ginocchia. Prima della visita di Mélisande, le cose erano diverse: c'è una certa serenità nella disperazione. Ormai mi era stato negato anche quel lusso.

Dovevo riflettere.

Joscelin e TiPhilippe erano vivi! Si trovavano nel settore degli yeshuiti, di questo ero sicura. Era un posto in cui non avrebbero pensato di guardare né Bénédicte né gli Stregazza, ed era il primo posto dove sarebbe andato Joscelin. E se TiPhilippe era scappato, se era stato abbastanza abile e intelligente, era là che l'avrebbe cercato.

Ringraziai Elua che i miei cavalieri fossero stati così sospettosi da seguire Joscelin durante le sue fughe.

Sapevano abbastanza, loro due, da muovere accuse contro Percy de Somerville, pur non avendo prove. Era quello che non sapevano che poteva ucciderli. Il principe Bénédicte… Bénédicte e Mélisande. Tuttavia TiPhilippe era stato abbastanza furbo da darsela a gambe, quando aveva visto le guardie di Bénédicte. Le guardie di Percy de Somerville, che pensavamo il principe Bénédicte avesse preso al suo servizio del tutto ignaro.

TiPhilippe sapeva che io, Remy e Fortun eravamo andati alla Piccola Corte per non fare mai più ritorno. Ma non poteva sapere perché, e tra casa e il palazzo saremmo potuti incorrere in moltissimi «incidenti». Rimuginai il problema più e più volte, arrivando inevitabilmente alla medesima conclusione. La portata della faccenda era troppo vasta, troppo ostica per comprenderla appieno. Né TiPhilippe né Joscelin avrebbero potuto immaginare il tradimento di Bénédicte.

Ciò che cerchi troverai nell'ultimo posto in cui guarderai.

Io non ci avevo pensato, e non l'avrebbero fatto neppure loro. Il massimo che potevo sperare era che la mia scomparsa e l'atteggiamento infido delle guardie li rendessero cauti, abbastanza cauti da tenersi alla larga dalla Piccola Corte e andare dritti da Ysandre.

Se fossero stati ancora vivi. Se TiPhilippe non era sdraiato da qualche parte su una branda a esalare l'ultimo respiro per qualche terribile pestilenza propagatasi nei canali. Se Joscelin non era a metà strada del viaggio verso le steppe del nord a inseguire qualche arcana profezia yeshuita. Se avessero potuto raggiungere la regina, cosa che Mélisande, che tollerava poche illusioni, riteneva impossibile.

Se, se, se.

È una cosa atroce sperare contro ogni logica.

Non dubitavo della veridicità delle affermazioni di Mélisande. È una verità indiscutibile: la storia è scritta dai vincitori. Col solido appoggio del duca Percy de Somerville e del principe Bénédicte de La Courcel, la sua reputazione sarebbe tornata quasi immacolata. Ci sarebbe stata qualche protesta, subito zittita. Qualcuno avrebbe potuto ribellarsi; non molti, pensai. Non avevo dimenticato i mormorii tra i nobili quando Drustan mab Necthana era entrato nella Città di Elua alla testa del suo corteo a cavallo.

Molti, troppi, sarebbero stati contenti di liberarsi di un principe consorte picto, la cui genealogia avrebbe macchiato gli eredi della dinastia de La Courcel. Niente di tutto questo valeva per Bénédicte, ancora l'erede di Ysandre. Il suo bambino nato alla Serenissima avrebbe ereditato, perché per Terre d'Ange si trattava di un figlio legittimo, avuto dalla sua moglie angeline.



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