La scelta by Sigfrido Ranucci

La scelta by Sigfrido Ranucci

autore:Sigfrido Ranucci [Ranucci, Sigfrido]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Biography & Autobiography, Literary Figures, Language Arts & Disciplines, Journalism, Social Science, Media Studies
ISBN: 9788830102644
Google: qvKO0AEACAAJ
editore: Bompiani
pubblicato: 2024-04-14T22:00:00+00:00


Il documento si trasforma in un boomerang quando il 30 maggio 2015 si scopre che la presidente della commissione antimafia Rosy Bindi ha chiesto di “valutare” il primo passo che potrebbe portare al commissariamento del comune di Verona per infiltrazioni criminali. Alla base, i risultati di recenti inchieste, prima di tutto giudiziarie ma anche giornalistiche, sui contatti fra il sindaco e il suo vice (che sarà poi arrestato per corruzione) con presunti ’ndranghetisti.

La commissione antimafia, le informative dei ROS dei carabinieri e varie procure italiane nel frattempo hanno accertato che in città ci sono famiglie di riferimento della ’ndrangheta che hanno incontrato imprenditori e amministratori pubblici veronesi, alcuni anche vicino a Tosi; hanno organizzato summit nelle sedi di aziende e provato a mettere le mani in alcune operazioni urbanistiche della città (come il fallimento della Rizzi Costruzioni e il recupero dell’ex lanificio Tiberghien), oltre a essersi interessate alla gestione degli impianti sportivi di Cabianca e San Michele Extra. Una pressione mafiosa che sarebbe stata esercitata anche attraverso incendi di aziende e ville. Ma dovranno passare altri sette anni per capire quanto le famiglie della ’ndrangheta siano infiltrate nel tessuto veronese. Quando, cioè, nell’ottobre del 2021 nell’aula bunker di Venezia saranno distribuiti oltre sessant’anni di carcere alla ’ndrangheta veronese del clan Giardino.

Saranno le condanne di primo grado dell’inchiesta denominata Isola Scaligera a provocare un vero e proprio terremoto per il coinvolgimento dell’ex sindaco Flavio Tosi e dei vertici della municipalizzata AMIA, una società operante nel settore della raccolta dei rifiuti urbani. Inizialmente tra gli indagati ci sarà anche Flavio Tosi, accusato di concorso in peculato. Il nome di Tosi però sarà tolto dalla lista degli indagati, mentre il presidente di AMIA Andrea Miglioranzi sarà condannato a due anni e otto mesi per corruzione. Tuttavia, l’inchiesta avrà il pregio di far conoscere al mondo ciò che Tosi ha sempre negato: a Verona operava un clan ’ndranghetista legato agli Arena-Nicoscia.

Negli atti dell’inchiesta emergerà anche la liturgia della ’ndrangheta. A Verona, come a Crotone, il vecchio Antonio Giardino era una delle figure di garanzia che la ’ndrangheta usava per dirimere i contrasti al nord. Alcune foto lo ritraggono a torso nudo, con il tatuaggio di una rosa con le spine, che i pentiti hanno indicato come simbolo di affiliazione alla ’ndrangheta. Quando il capoclan era stato ricoverato al Negrar, l’ospedale veronese era stato trasformato in un centro direzionale della cosca per pianificare le proprie attività e continuare a governare il territorio. E quando si sparge la voce che sta male, per tutto l’arco del pomeriggio prende il via una processione all’entrata dell’ospedale in attesa di notizie sulle sue condizioni di salute. E quando guarisce, si consuma una festa con la quale la comunità calabrese veronese celebra il rientro del boss a casa. I festeggiamenti culminano con l’uscita trionfale di Antonio Giardino sul piccolo balcone al primo piano, circondato dai sodali, per salutare i fedeli radunati per acclamarlo come un eroe.

Alla fine il progetto di Tosi di fermare Report con le querele temerarie naufraga miseramente. Anzi, gli si ritorce contro.



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