La storia del mondo in dodici mappe by Jerry Brotton

La storia del mondo in dodici mappe by Jerry Brotton

autore:Jerry Brotton [Brotton , Jerry ]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2013-11-26T16:00:00+00:00


21. Gerardo Mercatore, pagine dalla Chronologia, 1569.

Il nuovo mappamondo era enorme. Inciso su diciotto fogli, era stato pensato per essere appeso a una parete, e quando era assemblato misurava più di due metri di lunghezza, quasi 1,3 metri in altezza, dimensioni simili al mappamondo di Waldseemüller del 1507. Ancora più sorprendente era la stranezza della sua impostazione. A prima vista sembrava più un work in progress che un momento trionfale della cartografia globale. Grandi aree erano lasciate a cartigli dalla complessa decorazione che contenevano lunghe legende e diagrammi complicati. L’America settentrionale, che sulla carta di Waldseemüller appariva come una piccola fetta di formaggio, era trasformata da Mercatore in “India Nova”, un gigante disteso, con la sua massa continentale che copriva più spazio dell’Europa e dell’Asia insieme. L’America meridionale, con il suo inspiegabile rigonfiamento a sud-ovest, non assomigliava molto alla rappresentazione che ne avevano dato Ribeiro e altri cartografi come un pendolo allungato. L’Europa copriva il doppio della sua area vera, l’Africa appariva di dimensioni ridotte rispetto alle mappe contemporanee, e l’Asia sud-orientale era irriconoscibile per quanti si erano abituati alle stime eccessive date da Tolomeo della sua forma e delle sue dimensioni.

Ancor più peculiare era la rappresentazione delle regioni polari, che occupavano tutta la larghezza della mappa in basso e in alto, senza alcuna concessione alla sfericità della terra. Gli osservatori frastornati potevano consultare la legenda nell’angolo inferiore sinistro, che li informava tranquillamente che Mercatore aveva basato la sua concezione delle regioni polari settentrionali su un viaggio mitico intrapreso da un monaco dell’Oxfordshire del XIV secolo, Nicolas of Lynn, che aveva usato le sue “arti magiche” per raggiungere il polo nord. Mercatore concludeva che la regione polare era costituita da una massa di terra circolare; “l’oceano entrando fra queste isole attraverso diciannove passaggi forma quattro bracci di mare, attraverso i quali, incessantemente, viene portato a nord dove viene assorbito nelle viscere della Terra”. Su una delle masse di terra Mercatore scrisse: “Qui vivono i pigmei, la cui altezza complessiva è di quattro piedi, come per quelli che sono chiamati Screlinger in Groenlandia”.45

Nei suoi particolari più fini la carta sembra più ovviamente collocata fra una tradizione cosmografica più antica e un’idea matematica nuova della geografia – un po’ come erano le convinzioni religiose di Mercatore. La rappresentazione dell’Asia è ricavata dai viaggi di Marco Polo, ma le legende registrano con qualche particolare anche le recenti manovre politiche relative ai viaggi di da Gama, Colombo e Magellano. Vi sono lunghe digressioni scritte sull’esistenza del famoso sovrano cristiano Prete Gianni, accanto a revisioni molto precise della geografia tolemaica del Nilo, del Gange e della posizione del “Chersoneso aureo”. Ma attraverso Africa e Asia Mercatore riprende anche Plinio: “Samogedi, cioè popoli che si divorano l’un l’altro”, “Perositi, con bocche piccole, che vivono dell’odore della carne arrostita” e “uomini che dissotterrano l’oro delle formiche”.

La carta di Mercatore mostra lo studio della cosmografia portato ai suoi massimi limiti. Nel tentativo di combinare l’ambizione sinottica della cosmografia con il rigore matematico delle nuove tecniche di rilevamento e



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