La Vergine Dei Sussurri by Carole Martinez

La Vergine Dei Sussurri by Carole Martinez

autore:Carole Martinez [Martinez, Carole]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: General, Fiction
ISBN: 9788852041846
Google: GXyJAAAAQBAJ
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2013-08-26T22:00:00+00:00


Mio padre cominciò a preoccuparsi del sole una volta spenti i fuochi di San Giovanni.

Dopo aver respinto i mercanti fuori dalla cinta del castello e regolato il flusso dei pellegrini, senza tuttavia interdire l’accesso alla cappella, il signore dei Sussurri aveva preparato in modo meticoloso la sua partenza, iniziando Dolce all’amministrazione della proprietà, cedendo le sue funzioni una dopo l’altra, spogliandosi dei suoi poteri, facendosi da parte progressivamente e guardando la masnada vivere senza i suoi ordini. A poco a poco aveva persino smesso di andare a caccia e di accarezzare il grembo troppo rotondo di sua moglie, quel grembo abitato da un altro. Si preparava a sparire e non pensava più che al sole e a quella Terra senz’ombra che chiamavano Santa.

Mi raccontavano che passava le sue ore di assenza seduto sotto gli alberi al bordo dei campi, osservando i contadini che faticavano con la falce o la roncola in mano, i piedi conficcati in quella buona terra dei Sussurri – che già aveva smesso di appartenergli –, stroncati dalle lunghe ore di luglio, spossati dalla falciatura del fieno e poi dalla mietitura, dalla trebbiatura e dalla raccolta. Lo immaginavo all’ombra di un tiglio o di una quercia, mentre li guardava lavorare sul suo fondo, lapidati dal sole, e loro sgobbavano tutto il giorno cantando, perché mai, a memoria d’uomo, si erano visti raccolti così belli o chicchi di grano simili, grossi come i fori nelle mani del bambino santo. E le terre dissodate da poco avevano fruttato quasi quanto le altre. Malgrado la stanchezza, i cuori erano pieni di letizia: nessuno quell’inverno avrebbe sofferto la fame, si potevano affrontare i freddi senza angoscia. Il signore poteva partire tranquillo, i granai erano pieni e la sua gente, grata, venerava il suo nome insieme a quello della figlia santa e del suo angioletto. Da quando Eleazar era nato e il padrone aveva deciso di prendere la croce, il cielo era stato clemente, il sole generoso e la terra di mansi e poderi fertile.

Tutti ricordavano i tempi difficili che avevano vissuto prima che Esclarmonda si sacrificasse per loro, prima che decidesse di offrire la sua vita a Dio. Per due anni di fila, il grano, la segale e le vigne erano stati distrutti dalle tempeste e dal gelo, il raccolto era marcito sulle piante. La gleba era così fradicia che non vi si poteva tracciare un solco per la semina; e poi c’era stata carestia di piogge nel feudo dei Sussurri e i bambini, soprattutto, erano caduti come mosche. La povera gente si era vista braccia e gambe diventare nere prima di staccarsi dal tronco come rami secchi. Senza contare tutte le volte che avevano dovuto sostenere il signore nelle sue dispute, dare sempre di più perché lui facesse la guerra a uno dei vicini, o contemplare i campi saccheggiati dal passaggio dei soldati.

Il mondo era cambiato, e la forza delle antiche ricette si era esaurita, gli incantesimi recitati al pane, alle pietre e alle fontane, le bambine mandate a camminare



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