L'arte della città by Raffaele Milani

L'arte della città by Raffaele Milani

autore:Raffaele, Milani [Milani, Raffaele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Filosofia, Saggi
ISBN: 9788815324108
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2015-10-14T22:00:00+00:00


4. Limiti e contorni

Porsi ai limiti della città e immaginare di vivere fuori, in un luogo decentrato, di camminare sui contorni, sul filo delle costruzioni di un’infinita periferia, nei camminamenti in bilico tra i volumi, come in un fumetto o in un cartone animato, è un’eccitante avventura, un’ebbrezza e un’esaltazione. Ma è anche un modo per guardare verso la città a una certa distanza, con il corpo e con la fantasia. Molti ragazzi sentono o anelano a questo piacere di stare fisicamente ai margini, in una zona neutra per girovagare. Questo è un significato del limite; ma ce ne sono anche altri, per altre eccentricità, proprio dentro la città, non ai bordi. Mi riferisco ai luoghi degli emarginati e degli esclusi, dei nuovi miserabili: le nuove «corti dei miracoli». Arrivando a Roma e a Napoli in treno o in auto scorgiamo, dai finestrini, figure che si aggirano tra piccole baracche e tende improvvisate in angoli di verde a ridosso di incroci, oppure sotto i ponti, lungo le sponde delle linee ferroviarie coperte da canneti e arbusti spontanei misti a rifiuti o lungo canali di scolo senz’acqua. Avanzano verso di noi come irreali profili umani con volti sporchi, coperti d’abiti sudici. Tornano alla mente certi personaggi di Notre Dame de Paris: mendicanti da corte dei miracoli alla Hugo. Scopriamo che la miseria è ancora tra noi, a pochi metri dal nostro sguardo, e che normalmente non ce ne accorgiamo. Cos’è allora questa sensazione di disagio e spaesamento che ci coglie in treno o in auto, noi figli del benessere e dell’opulenza?

Ci domandiamo quali siano i contorni della città oggi, nel tempo della globalizzazione. Cosa espande e cosa ingloba il territorio costruito, luogo della cittadinanza? Esiste ancora uno spirito della città che possa dare un senso al vissuto di metà della popolazione mondiale? Quali forme assumono le megalopoli in un’epoca della storia che ha deciso di eliminare la cultura contadina? Questi interrogativi riguardano il presente e il futuro del destino umano e traggono ispirazione dalle azioni, dalle cose e dalle persone, con uno sguardo alla ricerca dei segni delle comunità in trasformazione, tra gli oggetti materiali e immateriali come tra le pratiche dei sensi, tra il mondo del gusto e del cibo come tra le orme dense del fare e dell’organizzare la vita associata. La città contemporanea, nel suo progetto umano e, allo stesso tempo, nella sua reale disumanizzazione, è come una nuvola di relazioni, di rappresentazioni e di azioni, ma anche di odori e di sapori. Una nuvola in viaggio che, analizzata nella densità delle sue particelle, mostra spettri di vita, figure infinite della fatica e del sogno sociale, mettendo in luce il tradimento di certe formule tecniche che vogliono apparire risolutive dell’indigenza umana, della povertà, della miseria delle genti e dei beni. Avvertiamo, in quest’azzeramento dei problemi, il freddo artificio delle multinazionali, di fronte al quale l’unica risposta è calarsi nella vita comune per capirla fino in fondo. Bisogna cioè usare i sensi: toccare, odorare, vedere, sentire il nostro oggetto,



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