Latte arcobaleno (Blu Atlantide) (Italian Edition) by Paul Mendez

autore:Paul Mendez [Mendez, Paul]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa, Narrativa contemporanea, Narrativa straniera, Narrativa inglese, Lgbt, Gay, Testimoni di Geova
ISBN: 9791280028563
editore: Edizioni di Atlantide
pubblicato: 2021-08-31T22:00:00+00:00

Bruce Grove, Londra

Capitolo uno

25 dicembre 2002

Si era liberato della maglietta, dei calzini e delle mutande durante la notte, e li aveva scalciati giù dal letto. Il tempo era stato mite e soleggiato per diversi giorni, e una pallida luce gialla sgocciolava dai bordi della persiana dietro di lui. Stuzzicato dal profumino della pancetta che friggeva di sotto, si mise a sedere contro la testiera del letto e fumò una sigaretta, tirandosi il piumino su una spalla. Era terrorizzato dal Natale. Spense la sigaretta, ma non riusciva a ricordare la sensazione degli ultimi tiri, e si chiese se non dovesse accendersene subito un’altra.

Uno dei suoi coinquilini, Owen, un genere d’uomo che andava a letto tardi e si alzava presto, era a casa come lui. Non avevano parlato di trascorrere il Natale insieme, ma sapevano entrambi che non avevano fatto altri piani. Gli scarponcini neri e lucidati di Owen tuonarono cupi al piano di sotto, sul pavimento di legno, i regali per le sue due figlie attendevano, confezionati con la carta blu e oro, di fronte alla porta sin dalla sera prima. Owen era arrivato in casa ad agosto, e Jesse aveva visto la stanza per la prima volta a settembre. Mentre Bryan, un canadese che saltuariamente faceva l’attore e aveva un sorriso vuoto, aveva salutato Jesse nell’ingresso, Owen era rimasto sullo sfondo a sorridere timido. Era alto un metro e ottanta, aveva gli occhi grigio chiaro e capelli scuri, quasi neri, con la riga di lato. Senza fare sforzi, era bello, affabile e gentile. Nel giro di dieci secondi, Bryan fece il collegamento “Jesse Owens”, e Jesse decise di prendere la stanza. A loro non importava che lavoro facesse per vivere, e in realtà lo trovavano eccitante, a differenza di altri affittuari dei quali aveva visto le case da condividere, più sporche, più piccole e più care, e che avevano reputato Jesse inaffidabile.

Nel primo mese in cui avevano vissuto nella stessa casa, Jesse e Owen si erano imbattuti l’uno nell’altro per caso, spesso in cucina mentre Jesse si preparava la sua ciotola di fagioli con un uovo o le sue cotolette di maiale con gli spinaci, mentre Owen cucinava le verdure saltate o il risotto. Bryan era stato preso nel cast di una commedia a Manchester, il lavoro più grosso della sua carriera, quindi Jesse e Owen erano rimasti soli.

Il sorriso di Owen – Jesse non l’aveva mai visto senza – lo faceva sempre sentire benvenuto, e iniziarono a conoscersi un pochino, anche se Jesse aveva iniziato a evitarlo dopo quell’uomo.

Owen veniva dalla penisola di Wirral, e viveva a Londra da quando si era laureato a Cambridge, ma continuava a parlare con l’accento “scouse” di Liverpool. Scriveva poesie e insegnava scrittura creativa all’University College di Londra. Jesse sapeva di piacere a Owen, ma dubitava che potesse svilupparsi dell’altro; Owen era undici anni più grande di lui e faceva una vita complicata, separato dalla moglie. Gli piaceva ridere e parlare, spesso passava da un argomento all’altro, ammaliando Jesse. Entrambi ammisero che si

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