Le Fate nel mito popolare. Storie di fate della tradizione ebraica by Thomas Keightley

Le Fate nel mito popolare. Storie di fate della tradizione ebraica by Thomas Keightley

autore:Thomas Keightley [Keightley, Thomas]
La lingua: ita
Format: epub
editore: OM
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


IL MOOHEL

Vi era un uomo immensamente ricco ma immensamente avaro che non aveva mai fatto una buona azione nella sua vita e non aveva mai donato nemmeno l’equivalente di un quarto di penny ai poveri.

Accadde che, in una notte d’inverno tra mezzanotte e l’una, arrivò un uomo a bussare forte alla porta di questo avaro. Egli aprì la finestra, vide un uomo alla porta e gli chiese cosa volesse. Egli disse che voleva che l’avaro andasse con lui fino ad un villaggio distante dodici miglia dalla città per circoncidere un bambino che avrebbe avuto otto giorni al mattino.

Ora, dovete sapere che quest’uomo di cui parliamo era un Ebreo ed un Moohel, che è uno che ha il compito di circoncidere i bambini; e, con tutta la sua avarizia per quanto riguardava il denaro, non era tuttavia avaro nel suo dovere, perché credeva nella fine del mondo e perciò fece questa buona azione.

Acconsentì perciò ad andare con l’uomo ed accese un fuoco, vi mise i suoi abiti davanti e preparò gli strumenti di cui aveva bisogno per officiare la cerimonia. Andò quindi con lo strano uomo, che non conosceva, nonostante fosse inverno, fosse buio e stesse piovendo; ed essi viaggiarono attraverso il bosco. Questo sfortunato Moohel, che non riconosceva la strada attraverso il bosco e nel buio, ad ogni istante cadeva sulle pietre lungo la strada; ma continuarono ad andare avanti fino a raggiungere una grande ed elevata montagna al centro del bosco, dove la gente non passava mai e dove non vi era nessuno – vi erano solo montagne scure e scure che riempivano di terrore coloro che le guardavano.

L’uomo che era con il Moohel pose la mano su una grossa pietra della montagna, così grande che 500 persone non sarebbero riuscite a spostarla o a sollevarla; tuttavia, egli la sollevò con una sola mano. Il luogo quindi di aprì ed essi discesero. Vi erano molte scalinate ed in profondità nella terra vi era un’intera città.

Entrarono in un palazzo molto grande e bello; in esso vi erano bei giardini e molta luce, musica e molti uomini e donne che danzavano. Quando videro questo Moohel che si avvicinava, cominciarono a ridere ed a deriderlo, ma il povero Moohel era grandemente meravigliato per tutto ciò che vedeva e continuò a guardare, cominciando a fare considerazioni ed a riflettere su di essi; comprese allora che non erano esseri umani come noi e sorse in lui una grande paura, ma egli non aveva modo di uscire da lì o di salvarsi, così si dominò e rimase calmo.

Ora, l’uomo che lo aveva portato in quel luogo era uno dei capi ed una grande personalità tra loro. Lo portò all’appartamento della puerpera per vedere il bambino, quindi andò via e lo lasciò con la donna. Ma la donna si lamentò con grande afflizione e cominciò a piangere. Il Moohel le chiese cosa la tormentasse e la donna gli disse: “Come siete giunto qui? Sapete in quale luogo siete e tra chi siete?” Il Moohel rispose che non lo sapeva e che non si era azzardato a parlare.



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