Le femmine e i cani non possono entrare by Lilith

Le femmine e i cani non possono entrare by Lilith

autore:Lilith [Lilith]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Terre di mezzo
pubblicato: 2023-11-27T23:00:00+00:00


Cinque

Avevo solo ventun’anni ed ero sola con una bambina di due anni e mezzo, in un Paese dove non conoscevo nessuno e non sapevo bene la lingua, non avevo niente tranne che un assegno ancora da versare, non sapevo nemmeno come si versasse un assegno. Non avevo nemmeno un centesimo in mano per comprare da mangiare.

La mattina dopo Laura mi accompagnò in cucina, dove incontrai altre cinque o sei donne, tutte con figli. Il salotto era pieno di bambini, Joy insicura avanzò verso quei bambini quando a un certo punto prese confidenza e iniziò a giocare con loro. Laura mi spiegò che quella era una comunità dove vivevano le donne e i bambini maltrattati. Lei e le sue colleghe mi avrebbero dato una mano a trovare un lavoro, una casa e un modo per sistemarmi, ma tutto questo aveva un prezzo. Di solito il comune dà un aiuto economico, ma dato che avevo un assegno di trentamila euro dovevo arrangiarmi. Mi fece sapere che solo per dormire in quella stanza mi sarebbe costato mille euro al mese e che il cibo dovevo procurarmelo da sola. Accettai, perché non avevo alternative, non conoscevo nessuno e non sapevo dove andare. Non sapevo bene la lingua, non conoscevo le usanze di questo Paese, non sapevo come muovermi, come comportarmi, dove cercare un lavoro o una casa, ero veramente ingenua e avevo bisogno del loro aiuto. Mi aiutarono ad aprire un conto e a fare la spesa, non sapevo nemmeno cosa comprare perché prima la spesa la faceva Monir. Imparai a farla grazie a loro, ma fino a quel momento a casa di Monir io avevo cucinato solo cibi bengalesi che lui comprava da negozi di alimentari bengalesi. Non avevo idea di come cucinare una pasta o come preparare un sugo. Una delle donne italiane che vivevano in quella casa mi insegnò a cucinare come loro, trovai davvero buoni i piatti italiani e anche Joy li mangiò molto volentieri.

Passammo la giornata a fare conoscenza, le donne mi raccontarono le loro storie e io raccontai loro la mia. Mi sentii un po’ tranquilla che in fondo non erano costrette a prostituirsi e forse potevo fidarmi di loro. La sera mi chiamò mia madre, mi informò tutta felice che Monir era stato arrestato. L’aveva saputo da uno dei fratelli di Monir e mi chiese se avessi già prelevato i soldi e mi disse di mandarli subito nel conto di mio padre in Bangladesh. Mi rattristava il fatto che mia madre pensasse solo ai soldi, anche in un giorno come quello in cui io mi trovavo in un Paese sconosciuto, sola e con una bambina piccola. Poco dopo mi chiamò il fratello di Monir, ma non risposi. Non volevo sapere più nulla di lui. Avevo troppo paura di quella persona.

Una delle mamme regalò un pallone di stoffa colorata a Joy, dentro c’erano delle campanelle che facevano un suono simile al tintinnio delle chiavi. Il mio cervello associava quel suono al rumore delle chiavi di Monir quando tornava a casa.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.