Le giravolte del cuore by Daria Bertoni

Le giravolte del cuore by Daria Bertoni

autore:Daria Bertoni [Bertoni, Daria]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2024-03-14T12:00:00+00:00


10

LEO

Uno specchio in frantumi

Vorrei solo tornare indietro nel tempo, cancellare ciò che è successo, far sì che tutti se ne dimentichino, ricominciare quella giornata del cavolo da capo.

Probabilmente farei in modo di starmene lontano da Diego, di ignorare le sue parole. Probabilmente mi porterei dietro le cuffie, mettendo la musica così a palla da non sentire nemmeno il tizio che parla al microfono e chiama in campo le squadre.

Oppure mi inventerei di avere la febbre alta e nemmeno mi presenterei.

Anzi, forse questa sarebbe la soluzione migliore.

Ho rovinato tutto, non so cosa mi è preso, non ci ho più visto e non sono riuscito a starmene fermo, a non dire nulla. È stato più forte di me.

Ora è tutto un casino.

Nel momento in cui Giulia viene portata via con l’ambulanza insieme alla nonna e a Naomi, sul palazzetto cala un silenzio inquietante.

Senza sapere come, mi ritrovo fuori, con Julian che mi parla come un fiume in piena: «Ma cosa ti è preso?! Non puoi fare così, Leo, non ti devi lasciar provocare in questo modo, avete rovinato la gara, ti rendi conto?».

«Come sta Giulia? Dove l’hanno portata? Devo parlarle!» continuo a ripetere, mentre sento il freddo di novembre entrarmi nelle ossa.

«Giulia è stata portata in ospedale. Si è fatta male alla caviglia, dobbiamo solo sperare che non se la sia rotta altrimenti il recupero sarà molto lungo e difficile, potrebbero volerci settimane per tornare a camminare e ancora di più per allenarsi» interviene mia mamma con una voce cupa, chiudendo dietro di sé la porta del palazzetto, e come se questo non bastasse continua: «Il giudice ha dato il cartellino rosso alla società per comportamento scorretto e nessuno di noi può più gareggiare. Neanche la femminile».

«Ospedale? Recupero difficile? Cartellino rosso?»

Sono confuso, non capisco più niente. Ho solo voglia di andarmene, di nascondermi, di non farmi più vedere.

In macchina mia madre non apre bocca. Rimaniamo entrambi nascosti dietro un silenzio opprimente, proprio come quello che regnava nel palazzetto. Mi sento senza forze, svuotato. Cerco di ripensare a quello che è accaduto e mi vengono in mente dei flash di Diego che, mentre Giulia volteggia sulle parallele, continua a prenderla in giro.

Sento di nuovo il nervoso montare e nelle orecchie riecheggiano ancora le sue perfide parole.

Stringo i pugni sempre più forte, mentre mia mamma parcheggia.

Salgo diretto in camera mia, mi chiudo la porta alle spalle, tolgo il borsone, le scarpe e mi butto sul letto.

Lasciatemi stare, vi prego. Che nessuno venga a chiedermi o a dirmi niente. Non infierite, non peggiorate le cose.

Senza rendermene conto cado in un sonno profondo, ovattato e senza sogni.

«Leo, svegliati.»

Mi rigiro nel tepore del letto e vedo mio padre sulla porta con in mano il telefono.

«È Naomi, ti vuole parlare, dice che è urgente.»

Per un attimo non ricordo nulla, ho la bocca impastata, poi con la forza di un boomerang mi torna tutto in mente. Mi alzo e senza perdere tempo afferro il cellulare.

«Pronto…»

«Leo, ma dov’eri finito? Ti ho chiamato un sacco di volte!»

«…»

«Sono in ospedale… con Giulia.»

«Okay, arrivo.



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