Le religioni by Mario Ricca

autore:Mario Ricca [Ricca, M.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Law, Jurisprudence, Universale Laterza
ISBN: 9788842068778
Google: 4W2ODAAAQBAJ
editore: Laterza
pubblicato: 2004-01-15T00:00:00+00:00

E

Edilizia di culto

Ogni religione presenta un apparato rituale unitamente a forme e momenti di aggregazione comunitaria. L’espletamento delle attività dirette al libero esercizio del culto necessitano di luoghi appositi, dotati di determinate caratteristiche architettoniche ed estetiche conformi alle esigenze e alle tradizioni di ogni fede religiosa. Lo spirito religioso, anche in questo caso, è costretto a confrontarsi e talvolta a competere con altre manifestazioni umane all’interno di uno spazio unico, materialmente omogeneo. Da questa ineluttabile condivisione dello spazio fisico scaturisce il problema della libera disponibilità di luoghi da destinare al culto. Non è un caso che il luogo istituzionale legislativamente deputato ad accogliere e disciplinare le plurime esigenze confessionali riguardanti l’edilizia di culto coincida con gli organi e le procedure incaricate della pianificazione urbanistica. L’art. 94.2, lett. b, D. Lgs. 112/1998, ha attribuito alle Regioni e agli enti locali la materia relativa all’edilizia di culto, demandando così a soggetti istituzionali più vicini al territorio la valutazione delle necessità cultuali delle popolazioni locali, soprattutto in ragione della possibilità di una differente composizione confessionale di ciascuna di esse.

La sensibilità dei legislatori regionali rispetto al pluralismo religioso e alla multiforme presenza delle diverse confessioni sul territorio ha richiesto una forte sollecitazione da parte della giurisprudenza costituzionale. Con due pronunce (sent. 195/1993 e 346/2002) la Corte costituzionale è intervenuta per correggere l’indirizzo regionale volto a riconoscere alle sole confessioni dotate di intese e alla chiesa cattolica l’accesso ai finanziamenti e alle destinazioni urbanistiche relative all’edilizia di culto. Opportunamente, e a differenza di altri suoi interventi in materia di finanziamento delle confessioni religiose, la Corte costituzionale ha dichiarato l’illegittimità della restrizione così operata, considerato che tutte le confessioni, indipendentemente dall’avvenuta conclusione di un’intesa con lo Stato, sono soggetti giuridici idonei a rispondere ai bisogni religiosi dei cittadini. D’altronde la libertà religiosa e le sue manifestazioni transitano necessariamente attraverso la disponibilità di luoghi deputati al culto. Sotto questo aspetto, dunque, la possibilità di concludere intese assicurata dall’art. 8.3 Cost. non può configurarsi come una condicio sine qua non per usufruire del diritto di organizzazione riconosciuto dall’art. 8.2 Cost., né delle previsioni legislative di tipo promozionale riguardanti il fenomeno confessionale. Uno sbarramento nella fruizione delle misure normative in materia di edilizia di culto a favore delle sole confessioni con intesa significherebbe in effetti violare indirettamente l’eguaglianza dei singoli nel godimento della libertà di culto, di cui l’eguale libertà delle confessioni di organizzarsi e di operare rappresenta la proiezione necessaria sul piano comunitario, e sulla quale esercita una evidente, ancorché indiretta influenza la possibilità delle diverse confessioni di accedere a benefici economici e normativi. Nella stessa occasione la Corte ha avuto modo di focalizzare, seppur rapidamente, il problema della distribuzione delle caselle urbanistiche tra le diverse confessioni in ragione della loro presenza sul territorio, negando che una valutazione delle istanze confessionali in ragione della consistenza numerica degli adepti configuri una forma di discriminazione. Il criterio di per sé appare ragionevole, ma può rivelarsi indirettamente discriminante sul medio e lungo periodo. Lo spazio pubblico non è illimitato, e di

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