L'eco del tempo futuro - Licanius Trilogy (vol. 2) (Fanucci Editore) by James Islington

L'eco del tempo futuro - Licanius Trilogy (vol. 2) (Fanucci Editore) by James Islington

autore:James Islington [Islington, James]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: tor
editore: Fanucci
pubblicato: 2021-03-06T23:00:00+00:00


25

Caeden si diresse lentamente verso il palazzo, con un’esitazione che aumentava a ogni passo.

Aveva impiegato alcune ore ad attraversare le catacombe in cui si era venuto a trovare, seguendo una sottile scia di kan che lo aveva guidato all’esterno attraverso l’ingresso segreto alla base dell’Ilin Tora, proprio come Alaris aveva promesso che avrebbe fatto, poi gli ci erano volute altre due ore per aggirare la base della montagna ed entrare in città attraverso Fedris Idri, cosa che gli aveva dato il tempo di pensare a tutte le cose che aveva appreso da quando era arrivato ai Pozzi e su ciò che Alaris sosteneva. Su quale fosse la linea d’azione migliore da seguire.

Sapeva che si trattava di Deilannis, che in realtà quella era la sua sola alternativa. Più volte aveva vacillato nel chiedersi se doveva fidarsi di quello che Alaris gli aveva detto, perché una parte di lui voleva ignorare ogni sua parola ma un’altra parte – quella più forte – era certa che quella fosse la verità. Alaris non voleva che i Lyth prendessero Licanius. Se non altro, sentiva che poteva credere a questo.

Quello che doveva ancora decidere, però, era se vedere i suoi amici prima di recarsi là. Probabilmente sarebbe stato meglio andare direttamente e lasciare tutti gli altri fuori dalla cosa. Wirr, Davian, Taeris, Karaliene. Nessuno di loro aveva bisogno di essere coinvolto o anche solo di sapere che lui era stato qui.

Distrattamente, spinse a calci un sasso davanti a sé. Era possibile che li mettesse in pericolo anche solo entrando in contatto con loro perché probabilmente Isiliar gli stava ancora dando la caccia e dubitava che nel suo attuale stato mentale si sarebbe presa la briga di aspettare che fosse solo.

Sapeva però che quello non era il motivo effettivo della sua esitazione... non il solo, comunque.

Le parole di Alaris lo avevano scosso più di quanto gli andasse di ammettere, ancor più della brutalità dell’aggressione da parte di Isiliar.

Nessuno di noi due può sostenere di essere dalla parte di ciò che è giusto.

Per Alaris era facile dirlo, era facile mentire, e per lui avrebbe dovuto essere altrettanto facile ignorare le sue parole.

Ma non lo era.

Era stato lui a imprigionare Isiliar, la sua amica. Ricordava di aver compiuto grandi imprese insieme a quelle persone, combattendo fianco a fianco per difendere quello che era giusto. E lungi dall’essere il nemico che lui aveva immaginato, Alaris era parso sincero nel suo rammarico per l’invasione, per quello che era successo.

Ma la cosa peggiore era che per quanto l’accaduto continuasse a nausearlo, adesso lui ne comprendeva la motivazione. I Venerati pensavano che accettando l’accordo con i Lyth lui stesse mettendo tutto a rischio.

E forse era così.

Fissò cupamente la spada che aveva al fianco. Era la sola cosa al mondo che avrebbe potuto uccidere Alaris e lui gliel’aveva ridata come se quella fosse una cosa da niente. Gliel’aveva restituita perché credeva fosse più importante che lui risolvesse le cose con i Lyth e perché era convinto che lui fosse davvero suo amico.

Forse si era sentito sicuro che lui non potesse sconfiggerlo neppure con Licanius, o forse il suo era un bluff.



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