LENTAMENTE FRA LE TUE BRACCIA by Katherine Pancol

LENTAMENTE FRA LE TUE BRACCIA by Katherine Pancol

autore:Katherine Pancol
La lingua: ita
Format: epub
editore: Baldini Castoldi
pubblicato: 2011-12-31T16:00:00+00:00


Te l’ho detto centinaia di volte, tuona Mann andando su e giù nello studio, sprofondando con i talloni da gigante nella moquette bianca e scostando le ciocche nere che gli ricadono sulla fronte, ogni volta che mi capita di essere felice, di riuscire finalmente a respirare, ogni volta che rilascio i pugni, la sfortuna mi si butta addosso bloccandomi! Mi trascina a terra, mi stordisce, mi punisce per averla relegata a un ruolo infimo. La sfortuna è golosa, la sfortuna è severa, castiga l’insolente che la sfida e la nega. Angelina se n’è andata. Credevo fosse un gioco, una commedia, l’ascoltavo parlare dicendomi le piace flirtare con la cattiva sorte, vuole mettersi paura… non le avevo raccontato niente della lista, era un segreto che, un giorno, le avrei rivelato. Le donne sono coraggiose, audaci. Perdono la testa, s’inventano delle storie, poi le inforcano come se fossero delle scope, e prendono il volo. E noi restiamo qui, inerti, il naso per aria, raggirati…

Dov’è andata, Mann? Avrai pure un’idea! Non lo so, mi è sfuggita! Continua a camminare per lo studio deserto, è sera, avvolto nel suo ampio cappotto nero è in collera, s’infuria, agita le maniche, si colpisce la fronte, si morde il pugno, minaccia, lo conosco da così tanto tempo che non serve a nulla rammentargli che la vita è fatta così, felicità e malasorte, malasorte e felicità, bisogna abituarsi, questa alternanza di situazioni è in realtà una grande opportunità… Che cosa direbbe allora della mia vita? Piatta come un lago malinconico sotto un cielo color ardesia. Oh, Mann, se tu sapessi che cosa significa vivere senza passione, né tormento, né desiderio… Vivere senza appetito! Se tu sapessi che, talvolta, mi capita di odiarti, tu che divori tutto. Che cos’hai più di me oltre al tuo bel viso, la tua stazza da gigante, il tuo sorriso, il tuo fascino? È molto, lo so, ma è sufficiente per far man bassa di tutte le donne, le risate, i sorrisi, le luci e l’ebbrezza di un mondo che mi rifiuta? Hai visto la mia faccia? È liscia, rosea, annoiata. Da quando lei se n’è andata, Sua Altezza nostra madre, nessuna ha preso il suo posto. Mi sembra di avere una pietra fredda in mezzo al petto, e per me sarebbe una straordinaria felicità posarmi la mano sul cuore e sentirlo battere, vibrare, palpitare… Ma che cosa servirebbe parlarti adesso? Non mi ascolteresti, Mann, giri in tondo, rumini sulla tua tristezza, la squarti, ruggisci…

Ogni volta che mi metto in ginocchio, che amo senza fare calcoli, che mi offro tutto intero, penso di pregare una donna… ma in realtà supplico un valoroso guerriero. Non voglio più fare la guerra, in passato l’ho fatto, ma ora non mi diverte più, è uno svago per cuori sterili, io voglio amare fino al cielo, fino alle radici, voglio dare tutto, voglio che lei prenda tutto e ancora di più, che lei accolga i miei desideri più oscuri, i miei peccati più vili, le mie debolezze, il mio



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