L'età dei diritti (Einaudi) by Norberto Bobbio

L'età dei diritti (Einaudi) by Norberto Bobbio

autore:Norberto Bobbio [Bobbio, Norberto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Einaudi
pubblicato: 2020-05-01T16:00:00+00:00


Kant e la Rivoluzione francese

Mai come in questi tempi in cui la cieca volontà di potenza che ha dominato la storia del mondo ha al suo servizio mezzi straordinari per imporsi, l’onore del chierico non può andare disgiunto da un rinnovato senso di responsabilità nel duplice significato della parola, per cui essere responsabili vuol dire, da un lato, rendersi conto delle conseguenze delle proprie azioni, dall’altro, rispondere delle proprie azioni di fronte al nostro prossimo; in altre parole, evitare, per un verso, di rifugiarsi nella pura etica delle buone intenzioni («Fa’ quel che devi e avvenga quel che può»), per l’altro verso, evitare di chiudersi nello splendido isolamento («Disprezzo il suono della vostra arpa che m’impedisce di ascoltare la voce della giustizia»).

Via via che le nostre conoscenze si sono allargate, e continuano ad allargarsi con velocità vertiginosa, la comprensione di chi siamo e dove andiamo è diventata sempre piú difficile. Ma nello stesso tempo, per la insolita grandezza delle minacce che incombono, è sempre piú necessaria. Questo contrasto tra l’esigenza impellente di afferrare nella sua globalità il complesso dei problemi che debbono essere risolti per evitare catastrofi senza precedenti, e la crescente difficoltà di dare risposte sensate a tutte le domande che ci permetterebbero di raggiungere quella visione globale che sola potrebbe assicurare un pacifico e felice sviluppo dell’umanità, è uno dei tanti paradossi del nostro tempo, e insieme una delle ragioni delle angustie in cui si viene a trovare l’uomo di studio cui è affidato in modo eminente l’esercizio dell’intelligenza rischiaratrice e il non lasciar nulla d’intentato per accogliere la sfida che alla ragione deriva dalle passioni incontrollate e dal mortale conflitto degli interessi.

Alla fine di uno dei miei ultimi discorsi avevo creduto di poter esprimere questo «disagio» dell’uomo di ragione (permettetemi di non usare la parola «intellettuale», ormai logorata dal lungo uso non sempre corretto e cui troppe volte è stato assegnato il compito presuntuoso e ineseguibile di trovare il filo di Arianna per uscire dal labirinto), parlando dell’ambiguità della sto-ria1. La storia è sempre stata ambigua, nonostante le apparenze, perché ha dato risposte diverse secondo chi l’ha interrogata e in quali circostanze. Ma oggi, dopo l’estenuazione dell’idea del progresso, il tramonto di un mito com’è stato detto, è piú ambigua che mai. Tra le due interpretazioni opposte che hanno dominato nel secolo scorso, quella trionfale hegeliana secondo cui la storia è la realizzazione progressiva dell’idea di libertà (hegeliana e, possiamo tranquillamente aggiungere, marxiana: la storia come passaggio dal regno della necessità al regno della libertà) e quella catastrofica nietzschiana, secondo cui l’umanità va verso l’età del nichilismo, oggi nessuno vorrebbe, né riterrebbe neppure di una qualsiasi utilità, avventurarsi a prevedere, ma neppure a scommettere, quale delle due sia destinata ad avverarsi. Il mondo degli uomini va verso la pace universale, come aveva previsto Kant, o verso la guerra sterminatrice, per cui è stata coniata, in opposizione a pacifismo, uno degli ideali del secolo che credeva nel progresso, la parola sterminismo? verso il regno della libertà attraverso un



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