Liberasempre by Nina Palmieri

Liberasempre by Nina Palmieri

autore:Nina Palmieri [Palmieri, Nina]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Popular Culture, Social Science
ISBN: 9788852077104
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2016-10-24T22:00:00+00:00


AYSE

6 luglio 2015

I miei nonni hanno fatto richiesta per far lavorare me e mia cugina fino alla fine dell’estate nella piccola fabbrica dove mia zia è assunta.

Ovviamente il proprietario è un amico di famiglia, quindi ci hanno preso subito.

Facciamo magliette. Dalle 8 alle 5 del pomeriggio. Siamo una decina di donne ma ci sono anche tre-quattro maschi che si occupano del trasporto. Io sono al reparto bottoni e la mia postazione è tra mia zia e mia cugina: la nonna ha dettato le condizioni anche qui. È incredibile. Anche quando vado al bagno vedo mia zia e mia cugina che a turno mi controllano. Ieri una ragazza mi si è avvicinata, era gentile, mi ha solo detto: «Ciao, non ti ho mai visto in paese... Come ti chiami?».

Il tempo di dirle: «Ayse, è che sto qui solo da poco tempo» che subito mia cugina si è piazzata lì, accanto a me.

Quella mi ha chiesto se ho Facebook e mia cugina: «Usiamo il profilo di mia madre...».

Io muta come al solito, ormai.

Questa cosa del lavoro ancora non me la spiego: mia nonna mi ha detto che devo lavorare perché non posso starmene tutto il giorno a casa a fare niente o al massimo a occuparmi di Omar.

«E poi al lavoro ti puoi fare “vedere”: è un’occasione per trovare il tuo destino, il tuo kismet...»

Da noi funziona così: si dice che una donna viene “vista” da un uomo quando quell’uomo la sceglie come futura sposa. In poco tempo lui dirà ai genitori: “Voglio questa ragazza” e i suoi genitori andranno dai genitori di lei e diranno: “Mio figlio chiede la mano di vostra figlia”.

Mia nonna spera che qualcuno in fabbrica mi “veda” e che venga presto a casa per il fidanzamento. Però non vuole che mi si avvicini nessuno. Mah. Vuole, non vuole, “fatti vedere, non farti vedere...”. Io non ci capisco niente. Mi vogliono dare in sposa a qualcuno, però poi mi continuano a nascondere o a “proteggere”, come mi dicono loro, come vogliono farmi credere loro. La verità è che lo vogliono scegliere, il mio futuro marito. Lo sanno che se capito in una casa “sbagliata” io racconto tutto alla prima occasione. E magari quel futuro marito diventa il mio salvatore. Magari.

Due sere fa ero affacciata alla finestra dove mi metto sempre a guardare le luci e la montagna. C’era la preghiera delle 10, la sentivo dalla moschea che è a poche centinaia di metri da casa. È arrivata una macchina nera e si è fermata. C’erano due uomini, non so cosa stessero facendo: ogni tanto guardavano nella nostra direzione. Mia nonna si è avvicinata e ha cominciato a dire che mi stavo facendo “vedere” in modo inopportuno.

«Ti metti a fare la troia anche qua adesso. Chissà chi sono questi... E ora magari ti hanno visto alla finestra e hanno pensato che sei una facile. A quest’ora qui non ti ci metti più.»



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