L'immortale King Rao by Vauhini Vara

autore:Vauhini Vara [Vara, Vauhini]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Guanda
pubblicato: 2024-08-31T22:00:00+00:00

17

Magic aveva ragione. Una notte tornai alla Edison e trovai un biglietto di Elemen attaccato alla porta. Non era indirizzato a nessuno in particolare, eppure ero certa che lo avesse scritto solo per me. «Orientamento nell’atrio per i nuovi Ex, stasera alle otto» diceva. Aveva firmato in basso con la lettera E in un corsivo contorto, quasi infantile.

Trovai Elemen seduta a gambe incrociate sul pavimento. Una ventina di persone si erano sistemate per terra di fronte a lei. Avanzai fino alle prime file e mi sedetti a pochi passi. «Grazie per il biglietto» dissi, cercando di comportarmi in modo disinvolto, e lei sorrise. Un sollievo.

Poi si rivolse a tutti noi. «Ciao» disse. «È bello vedervi.» Ci disse di guardarci intorno e di studiare i volti degli altri. Eravamo arrivati tutti più o meno nell’ultimo mese o giù di lì. Ci aveva radunati qui per raccontarci qualcosa della vita nelle Blanklands e a Bainbridge in particolare.

Chi viveva qui da molti anni aveva una lunga tradizione nell’organizzare questi incontri di orientamento. C’era voluto del tempo per capire cosa la gente avesse bisogno di sentire, disse, ma dopo un po’ si erano resi conto che la parte più importante non aveva nulla a che fare con le Blanklands. Aveva a che fare con il posto che ognuno aveva lasciato per arrivare qui. Così avremmo iniziato parlando di questo.

Emanava calma e fiducia. Strano che la ragazza rumorosa e appassionata che urlava su quella Honda Civic quella notte di decenni prima delle rivolte della Coconut fosse lo stesso essere umano che adesso appariva come una donna sicura, regale nel suo affetto. Sotto il Governo degli Azionisti, disse, i cittadini del mondo erano, in media, più ricchi, più sani e più istruiti che mai. La creazione di questo sistema di governo aveva dato a tutti le stesse possibilità di vita, determinate solo dalla volitività e dal sudore donati da Dio. «Giusto?» domandò Elemen, con tono ironico. Fece una pausa, come se aspettasse una risposta. Vedendo che nessuno parlava, il suo tono si incupì: «Ma aspettate. Se era tutto così bello, perché diavolo ve ne siete andati?»

Restammo zitti. «Vedo le vostre espressioni» disse. «State pensando: lei è convinta che me ne sia andato per le mie idee. Pensa che me ne sia andato per contribuire a rendere il mondo un posto migliore. Lei non se ne rende conto, ma me ne sono andato perché non potevo farcela. Il mio Capitale Sociale era finito alle ortiche.»

Un paio di persone ridacchiarono nervosamente in risposta, ma la maggior parte evitava il contatto visivo. Quando rivolse il suo sguardo intenso su di me, mi imposi di incrociarlo e lei fece una piccola smorfia, come se fosse sorpresa, prima di continuare. «Ascoltatemi, è una vergogna. Lo so. È stata la narrazione prevalente sugli Ex quasi fin dall’inizio: siamo stati costretti ad andarcene perché non siamo riusciti a diventare Azionisti. Pur avendo le stesse opportunità di tutti gli altri, non ce l’abbiamo fatta. Facciamo pena. Ma una notte, siete a letto e il pensiero di passare con gli Ex vi entra nella mente.

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