Madri e figlie by Anna Oliverio Ferraris

Madri e figlie by Anna Oliverio Ferraris

autore:Anna Oliverio Ferraris [Ferraris, Anna Oliverio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Gallucci


5.

Nonostante gli sforzi che aveva compiuto per allontanare i pensieri molesti dalla sua mente, quella sera Giuliana ebbe l’impressione di poterne essere travolta.

Non ricordava nulla di strutturato e di consequenziale del parto, del ricovero in ospedale e del soggiorno nel reparto psichiatrico, anche se sapeva che c’erano stati. Soltanto delle sensazioni incomplete e frammentate erano emerse qua e là negli anni, ma mai in un quadro temporale coerente, tanto da spingerla a dubitare che fossero il prodotto estemporaneo della sua immaginazione.

Quel dialogo su WhatsApp invece, le srotolò davanti agli occhi non soltanto un maggior numero di immagini, ma anche una serie di emozioni fastidiose che, emerse da una cavità al centro del petto, le seccavano la gola. Urticanti è la parola giusta, perché nel giro di qualche ora un grosso herpes le spuntò sul labbro superiore.

Spolverò l’herpes con del talco e si impose di non pensare. Dedicò più tempo del solito alla cura delle piante. Poi aprì il computer e controllò su un foglio Excel dei calcoli che aveva fatto il giorno prima ma che non le tornavano.

Ripulì la cucina da cima a fondo con spugna, stracci, paglietta e spazzolone. Portò fuori Zora. Si applicò a un sudoku diabolico e incominciò un nuovo giallo.

Nel corso della notte, però, scene sempre più nitide emersero in successione, come in un film. Rivide la violenza a opera di due uomini. Il ragazzo con la frangia di capelli che gli entrava negli occhi e l’uomo maturo con i baffi. Uno dopo l’altro. Su di lei scaraventata a terra. Bloccati i movimenti di braccia e gambe.

Rivisse la corsa affannosa di lei ragazzina – ignara nel suo prendisole a fiori gialli e rosa – tra gli sterpi e i cespugli a ridosso delle dune. Udì nella profondità dei timpani le sue stesse urla di aiuto, che nessun altro poteva udire a eccezione dei suoi due predatori. Rivisse la paura angosciosa di essere uccisa e sotterrata tra le dune. Avvertì sulle labbra, come allora, la pressione di una mano larga e umida che le bloccava il respiro. Avvertì il dolore acuto di un morso sulla spalla sinistra. Sentì tra le cosce le violenze dell’uomo e del ragazzo. Tramortita e sanguinante li vide poi darsi alla fuga. Ricordò la sensazione di trovarsi fuori dal proprio corpo per un tempo lunghissimo, incapace di muoversi e di parlare. Ricordò di avere cercato di spiegarsi che cosa fosse successo, e come e perché, ma di non essere riuscita a darsi una risposta. Era capitato tutto in fretta. Senza preavviso. Ricordò di aver sentito la mente addormentata per lo shock, prima di risvegliarsi. Di avere vomitato un grumo di catarro verde e tanta saliva. Di essersi poi accorta, nel rivestirsi, che il prendisole appallottolato alle caviglie era impregnato di sabbia e di sangue.

Di quell’episodio che aveva diviso la sua vita in due tronconi – un prima e un dopo – non aveva detto nulla in casa, né a sua madre, né a sua sorella Claudia, né tantomeno a suo padre. Impossibile, per una tredicenne comunicare una cosa del genere ai genitori.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.