Oltre il dialogo tra le Corti by Giuseppe de Vergottini

autore:Giuseppe, de Vergottini [de Vergottini, Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Diritto, Il Mulino/Ricerca
ISBN: 9788815229625
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2010-10-14T22:00:00+00:00

2.3. Il caso di ordinamenti che sono stati inseriti in un’area legale culturale che non abbandonano dopo il distacco istituzionale

In tale situazione si trovano le esperienze di ordinamenti progressivamente emancipatisi dall’area dell’impero britannico e, in particolare, i più importanti ex Dominions che per lungo tempo erano perfettamente integrati in un sistema giuridico unitario facente capo al Regno Unito. Questa situazione non riguarda certo tutti i paesi del Commonwealth ma, in particolare, Canada, Australia, Nuova Zelanda[28]. Qui l’unità del common law è sentita come vincolo particolarmente forte ed efficace e le reciproche giurisprudenze possono aver riconosciuta autorità come precedenti giudiziari da utilizzarsi, anche se solo come rinforzo per motivare una sentenza. L’acquisizione della piena sovranità, l’autosufficienza delle corti supreme e il distacco formale dall’House of Lords non esclude il mantenimento di vincoli fra ordinamenti. Rimane un notevole livello di permeabilità fra giurisprudenze e i precedenti giurisprudenziali esterni vengono utilizzati in quanto meritevoli dell’autorità che deriva, oggi, non dall’inserimento in un unitario sistema politico-giuridico di tipo statale, bensì in un comune spazio culturale.

Conseguenza di tale connessione storica è il ricorso a una forma di interpretazione che è stata qualificata come genetica[29]o genealogica[30]. Una corte di un paese di common law può essere spinta a utilizzare precedenti di altro giudice facente parte della stessa area al fine di risolvere un caso controverso in carenza di idoneo supporto normativo o giurisprudenziale nel proprio ordinamento. Così la Corte suprema canadese ha utilizzato la giurisprudenza della Corte suprema degli Stati Uniti e della High Court australiana per definire contenziosi riguardanti il regime dei diritti dei popoli locali precoloniali. Nel caso R. v. Van der Peet[31] si è fatto ricorso alla giurisprudenza statunitense e australiana che in precedenza era intervenuta sullo stesso argomento. In tal caso la giustificazione del ricorso ai precedenti stranieri era radicata nella riconducibilità del sistema canadese, statunitense e australiano alla comune matrice del diritto imperiale britannico e ciò anche se risultava evidente l’asimmetrico percorso seguito dal sistema canadese e da quello nordamericano nel distacco da quello di origine: evolutivo l’uno, rivoluzionario l’altro[32].

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