Parlare by Edoardo A. D'Elia

Parlare by Edoardo A. D'Elia

autore:Edoardo A. D'Elia [Sconosciuto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Hoepli
pubblicato: 2020-03-02T00:00:00+00:00


7 Come iniziare e concludere un discorso

Questo, in teoria, è un pessimo modo per iniziare un discorso:

Egregio signor ministro, egregi convenuti,

non c’è nulla da lodare, nulla da condannare, nulla da denunciare, ma molto è ridicolo; tutto è ridicolo, se si pensa alla morte.21

Questa frase non è conciliante, non cerca nessuna benevolenza e va contro il senso comune. Iniziare così è – in teoria – rischioso e per niente efficace, soprattutto se consideriamo il contesto. Queste tre righe sono l’esordio, decisamente ex abrupto, del discorso che Thomas Bernhard, uno scrittore austriaco, tra più importanti scrittori del ‘900, ha tenuto dopo aver ricevuto il Premio Nazionale Austriaco. Lo hanno premiato e lui, invece di dire che era un grande onore, che era grato, che era emozionato, ha detto che non c’è nulla da lodare e che tutto è ridicolo.

E poi ha concluso il discorso con tono ancora meno conciliante:

Noi siamo Austriaci, siamo apatici; siamo la vita intesa come ignobile disinteresse nei confronti della vita, siamo nel processo naturale la megalo-mania intesa come futuro. […] Non occorre che ci vergogniamo, però noi siamo davvero niente e non meritiamo nient’altro che il caos. A mio nome e a nome degli altri premiati ringrazio questa giuria, ed espressamente tutti i convenuti.

Riassumendo, è andato a ritirare il Premio Nazionale Austriaco, ha esordito parlando della morte che rende tutto ridicolo e ha concluso dileggiando il popolo in nome del quale gli veniva conferito il premio. Persino la formula di chiusura, A mio nome…, sembra usata in modo esplicitamente ironico. Eppure questo discorso non ha nulla di strano, se si conosce il rapporto che c’era tra chi parla e chi ascolta. Perché Bernhard era uno scrittore tormentato, che non aveva nessun interesse a essere conciliante, che ha sempre vissuto i premi con qualche angoscia e che ha sempre criticato, quando non addirittura disprezzato, molte cose della sua patria. E chi lo ha invitato lo conosceva bene. Il discorso è anche pienamente efficace perché Bernhard raggiunge il suo obiettivo, ringraziare la giuria che gli aveva conferito il premio, e ottiene l’effetto comunicativo che desiderava, in questo caso provocare o, semplicemente, ribadire le sue opinioni.

Siamo partiti da questo discorso per arrivare allo stesso principio che ci accompagna dall’inizio del libro: non ci sono regole universali e sempre efficaci. E anche per decidere come iniziare e concludere un discorso è necessario analizzare, di volta in volta:

• il nostro obiettivo;

• l’effetto comunicativo che vogliamo ottenere;

• il contesto;

• il rapporto che abbiamo con chi ci ascolta.

Solo in questo modo potremo compiere scelte assennate e adeguate.

Però, visto che per ora non abbiamo la reputazione e la forza letteraria di Bernhard, ci può essere utile analizzare alcune delle tecniche di base che ci permettono di iniziare e concludere un discorso in maniera accettabile e sicura.

La prima è la più generale:

Il discorso deve trasmettere

un senso di unità e compiutezza.

È bene che il discorso abbia un inizio, uno svolgimento e una fine chiari, che costituiscano un’unità e che trasmettano un messaggio compiuto. Se è inconcludente o se



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