Protect trans kids by Camilla Vivian

Protect trans kids by Camilla Vivian

autore:Camilla Vivian [Vivian, Camilla]
La lingua: ita
Format: epub
editore: manni
pubblicato: 2024-09-15T22:00:00+00:00


1 J. L. Turban, S. S. Loo, A. N. Almazan, A. S. Keuroghlian, Factors leading to “detransition” among transgender and gender diverse people in the United States: A mixed-methods analysis, “LGBT health”, 8(4), 2021, pp. 273-280.

Nessun corpo è sbagliato

Qualche giorno fa ho sentito un adolescente dire: “Noi ragazzi transgender soffriamo perché siamo nati in corpi sbagliati…”

Non si scriverà e non si dirà mai abbastanza su quanto sia errato dire corpo sbagliato. Bisogna assolutamente sradicare questo concetto dalle menti dei nostri figlie e delle nostre figlie.

Per farlo, un passo importante è monitorare con chi le nostre creature passano il tempo sui social media. Se da una parte i social sono utili per trovare persone simili e capirsi meglio, dall’altro è abbastanza dilagante la presenza di gruppi di adolescenti transgender che si passano informazioni spesso errate, deprimenti e autolesioniste. Sembra quasi che facciano dell’essere una persona transgender il dramma della loro esistenza, senza capire che possono avere la vita che ha qualsiasi persona della loro età. Non lo dico per sminuire il disagio o la sofferenza che si possono effettivamente provare, ma per far comprendere che ripetersi all’infinito quanto si è persone sfortunate certo non aiuta ad avere una visione ampia della questione. Spesso queste giovani persone usano una terminologia ormai superata, ad esempio definendosi una persona con disforia di genere o persona nel corpo sbagliato. Si sentono continuamente frasi come “oggi ho la disforia a mille!” ed è difficile parlare con loro perché ti viene risposto che tu non capisci perché non sei una persona transgender. Io su questo sono molto rigida. Già la vita è abbastanza difficile, e sicuramente per una persona transgender in Italia lo è ancora di più, ma stare lì a crogiolarsi nell’idea dei corpi sbagliati non serve assolutamente a nulla. Che ci piaccia o no ci è stato dato un corpo ma sta a noi decidere cosa farne e come considerarlo. Poi se da più grandi vorremo cambiare qualcosa lo faremo, ma sarà un cambiamento perché qualcosa non ci piace o qualcos’altro ci fa sentire meglio, e non perché siamo persone con la disforia nate in un corpo sbagliato.

Il corpo sbagliato è un concetto semplice da afferrare e spesso viene usato anche dalle famiglie. È più facile dire ai nonni, alle zie, ai vicini che mio figlio o mia figlia sono nati in un corpo sbagliato. È una sorta di slogan semplicistico, come quando la politica di destra dice “giù le mani dai bambini”. Frasi che vogliono dire tutto e non vogliono dire nulla ma che sono immediatamente recepibili. Il punto è che vengono recepite e assimilate anche dalle stesse persone transgender e crescere pensando di avere un corpo sbagliato non ti fa essere una persona serena.

L’assegnazione sesso/genere alla nascita in base a un rapido sguardo agli organi genitali esterni, quella sì è sbagliata. Il fatto che a un neonato o a una neonata si debba immediatamente assegnare un genere con tutto quello che comporta è l’errore alla base di tutto. Sia chiaro, non intendo dire



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