Sepúlveda Luis - 2010 - Le Rose Di Atacama by Sepúlveda Luis

Sepúlveda Luis - 2010 - Le Rose Di Atacama by Sepúlveda Luis

autore:Sepúlveda Luis [Sepúlveda Luis]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788850225071
Google: e0TWtgAACAAJ
Amazon: 8850225075
editore: TEA
pubblicato: 2010-12-31T23:00:00+00:00


Appena uscirono dalla periferia di Buenos Aires, davanti agli occhi del giovane emigrante iniziò a sfilare un panorama piatto e verde a perdita d'occhio, in cui raramente si incrociavano altri veicoli o persone. I languidi sguardi di migliaia di mucche salutarono il loro passaggio nella pampa e, per evitare che l'autista si addormentasse, don Giuseppe gli parlò della sua vita e della guerra. Di Genova e dei suoi sogni di legittima felicità.

All'alba del giorno dopo avevano percorso centinaia di chilometri quando il camionista lasciò la strada asfaltata e imboccò uno sterrato che li portò alle case di una tenuta agricola. C'erano altri camionisti lì, ma soprattutto c'era carne, molta carne, interi animali aperti a croce che arrostivano sotto lo sguardo attento di alcuni gaucho. L'italiano mangiò e bevve come non aveva mai mangiato e bevuto in vita sua, e il camionista anfitrione, che si era dato altrettanto da fare, lo mandò a continuare il viaggio nella parte posteriore del camion perché smaltisse la sbronza sui morbidi materassi.

Don Giuseppe non seppe mai cosa accadde a Mendoza, e neppure se il camion fosse davvero arrivato a toccare quella città. Ricordava soltanto che era stato svegliato da un freddo intenso e dalle voci di uomini in uniforme verde che gli ordinavano di scendere.

Con la testa lì lì per scoppiare e una sete da cavallo, don Giuseppe era saltato a terra rabbrividendo davanti all'aspro paesaggio delle Ande innevate. La sua espressione di stupore aveva fatto capire ai carabineros cileni che l'italiano non aveva la minima idea di dove diavolo si trovasse.

«Quella è la statua di Cristo Redentore, la frontiera. Dalla tettina sinistra di nostro Signore in là, è Argentina. Da quella destra in qua, è Cile.»

Solo allora don Giuseppe si era accorto che il camionista non era lo stesso che gli aveva dato il passaggio a Buenos Aires, e nel suo tumultuoso dialetto genovese aveva ripetuto mille volte che doveva andare a Mendoza, raccontando nel frattempo i tragici effetti della carne arrosto e della grande quantità di vino bevuto.

Del discorso dei carabineros cileni, l'unica cosa che don Giuseppe capì era che volevano sapere se gli erano piaciuti la grigliata e il vino argentini.

Alla meglio rispose di sì e questo bastò perché i poliziotti cileni lo trascinassero nella mensa del distaccamento. Lì l'emigrante si godette il suo secondo festino di carne e vino, con la conseguente sbronza, da cui si svegliò trasformato in socio di un sergente che si dedicava all'allevamento di tacchini e di altri animali da cortile.

Anni dopo don Giuseppe, il tano per alcuni, il bachicha per altri, aprì un 4



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.