Signore dello spazioe del tempo by Rudi Rucker

Signore dello spazioe del tempo by Rudi Rucker

autore:Rudi Rucker
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza
editore: Arnoldo Mondadori Editore
pubblicato: 1986-08-30T16:00:00+00:00


18

Perché le cose esistono

L’anello a protoni visto dall’alto aveva un’aria arcaica e primitiva: una gigantesca figura di otto tra i campi di granoturco. Dove i due anelli s’intersecavano sorgeva un edificio di metallo e di vetro. Atterrammo in un campo lì vicino.

— Quando ci sei stata, nell’Iowa? — chiesi a Sondra.

— Quand’ero piccola. Mio padre s’iscrisse alla facoltà di agraria dell’università dell’Iowa per imparare a far crescere marijuana di qualità migliore. Ma lo espulsero perché non aveva mai pagato le tasse di frequenza. Abitavamo ad Anes in certe case che l’università metteva a disposizione degli studenti sposati. È passato parecchio tempo. — Inciampò e si attaccò al mio braccio per non cadere. — Non sarebbe meglio non tenere così in vista quel fucile.

— Hai ragione. — Mi assicurai di aver messo la sicura e infilai il fucile con la canna dentro la cintura dei pantaloni, coprendo il tutto con la camicia. Il parabrezza elettronico lo lasciai ai limiti del campo di granoturco.

Erano appena le nove ma Baumgard era già in ufficio. Per un istante non mi riconobbe.

— Sono Joe Fletcher, professor Baumgard. L’amico di Harry Gerber.

— Oh, Dio mio. Di nuovo Fletcher e Gerber. Dicono che siete stati voi a provocare l’invasione dei cervelli parassiti. Come avete fatto?

Era terribile, il professor Baumgard. Aveva una mentalità nient’affatto aperta, legata al passato. Capelli lunghi, unti, grigi come la barba. Un microcomputer nel taschino della maglietta. E – ugh – una canzone dei Beatles che sussurrava sommessa nel suo auricolare.

— Be’, è andata così… — E presi a spiegargli della camera a blunzer, della spirale a vortice che trasformava i gluoni in succo di Planck e…

— Basta così, signor Fletcher. Ne ho avuto più che a sufficienza per oggi.

— Però ha funzionato, no? — Mi stavo arrabbiando. Baumgard mi faceva sempre quell’effetto.

— E come faccio a saperlo? A cosa doveva servire la macchina?

— A realizzare i desideri. Guardate un po’ lei. Harry l’ha resa capace di volare. — Indicai Sondra che se ne stava buona buona in disparte. — A proposito, vi presento Sondra Tupperware, Assistente della Chiesa del Misticismo Scientifico. Perché non ci fai vedere un attimo, Sondra?

Sondra si sollevò un poco nell’aria. Baumgard distolse lo sguardo disgustato. — Siete venuto solo per farmi vedere i vostri trucchi da illusionista, signor Fletcher? Non avete portato anche un mazzo di carte?

— No — dissi, cercando di non perdere il controllo. — Sono venuto a chiedere il vostro aiuto per porre fine all’invasione aliena.

— Oh, povero me. Veramente commovente. Perché Gerber non reinventa il suo soffiatore inerziale e non scaraventa via tutti quei brutti mostri? — Baumgard si riferiva ad un tipo di guida inerziale per missili che Harry aveva inventato qualche anno prima. Naturalmente s’era dimenticato come si faceva a costruirla, e… Non ricordavo bene com’era andata a finire. Ricordavo solo che ci avevamo perso un mucchio di soldi.

— Mi servono un po’ di gluoni blu, professore. Datemeli e io realizzerò tutti i vostri sogni.

Baumgard si mise a ridere.

— Realizzerete tutti i miei sogni, eh? Fletcher, voi dovreste mettervi a girare per le fiere.



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