Stanze berlinesi by Sepp Mall

Stanze berlinesi by Sepp Mall

autore:Sepp Mall [Mall, Sepp]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Keller
pubblicato: 2023-01-30T23:00:00+00:00


11

Il congresso per il quale ero venuto a Berlino si svolgeva in un hotel di nuova costruzione a Hennigsdorf, a circa mezz’ora di S-Bahn dalla mia pensione. Per la prima giornata erano previsti interventi di esperti studiosi della relazione tra le più recenti scoperte sulla mente e la didattica. Da alcuni anni ormai, le neuroscienze si erano aperte un varco nelle scuole, dove le menti degli scolari, nei vari gradi di sviluppo, rappresentavano un vasto e incontaminato terreno di studio e sperimentazione. Il congresso, che verteva sui risultati scolastici, sembrava essere il luogo più adatto a diffondere le teorie e le conclusioni alle quali erano giunti.

Nella penombra della sala del congresso seguivo gli interventi con sempre minor interesse, durante una pausa tentai di chiamare Alma, ma il telefono a casa di Astrid suonò a vuoto. Al ristorante dell’hotel ordinai un caffè (un espresso?, chiese il cameriere con un morbido accento ceco), e decisi di trascorrere la seconda metà della mattinata lontano dalle teorie sulla didattica che consideravano la mente una macchina ben funzionante, alla quale i docenti dovevano uniformarsi.

Considerai la possibilità di fare ritorno alla mia pensione e di rimettermi un po’ a dormire. Avevo passato la notte girandomi da una parte all’altra, e quando mi sembrava di riuscire a scivolare nel sonno, nel parapiglia dei sogni, un attimo prima di addormentarmi, mi ridestavo, agitato. Ogni volta era una specie di scossa elettrica a riportarmi bruscamente al bagliore del risveglio, a quella camera nella notte, ai miei pensieri che giravano in tondo.

A un certo punto abbassai le tapparelle per rendere la stanza totalmente buia, senza vie d’entrata per le disturbanti fonti di luce esterne. Non volevo sapere quanto tempo fosse trascorso dal momento in cui avevo spento l’abat-jour, ma alla fine diedi un’occhiata all’orologio. Erano le tre e mezzo, ero stanco morto e sveglio come un grillo, quindi, per quella notte, decisi di abbandonare ogni tentativo di prendere sonno.

Accesi la TV. Su uno dei canali trasmettevano un film che avevo visto al cinema due o tre anni prima, ma non ne riconoscevo la trama. Forse, pensai, per il pubblico televisivo avevano girato un’altra versione rispetto a quella cinematografica, oppure ero io, i miei sempre più frequenti vuoti di memoria. Poi il film finì, mi feci la barba, alzai le tapparelle, e mi preparai per la colazione. Quando tornai in camera a stomaco pieno, ebbi la sensazione che, se avessi potuto, mi sarei addormentato all’istante, ma sotto aspettava il taxi bus, che avrebbe accompagnato i partecipanti al congresso a Hennigsdorf.

Mentre i miei colleghi, dopo la pausa, si dirigevano verso la sala conferenze, io lasciai l’hotel passando dal parcheggio sul retro, e cercai la stazione più vicina per ritornare alla pensione. Sulla S-Bahn mi sedetti in un vagone vuoto, e mi venne in mente il primo intervento del congresso, in cui il cervello degli scolari era stato rappresentato con uno schema di sinapsi e meccanismi di apprendimento teorico in attesa dell’insegnante che, azionando le leve giuste, li avrebbe messi in moto. Mi



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.