Un imperfetto sconosciuto by Enrico Tommasi

Un imperfetto sconosciuto by Enrico Tommasi

autore:Enrico Tommasi [Tommasi, Enrico]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9791255271185
editore: Morellini
pubblicato: 2023-09-02T22:00:00+00:00


25

Verso metà pomeriggio mi ricordai che non avevo le chiavi di casa e telefonai a mia madre per avvisarla del mio rientro; mi disse che non sarebbe uscita ma di non tardare troppo perché aveva informato Angela del mio arrivo e l’aveva invitata a cena.

Non vedevo mia sorella dal funerale ed ero contento di passare un po’ di tempo con lei e, per dirla tutta, anche per sondare il terreno sulla questione di Ida.

Gli unici indizi di tutta la vicenda che non mi riguardassero direttamente erano la lettera strappata e le telefonate ricevute da Ersilia, perché, a quanto ne sapessi, Ida non aveva fatto altri tentativi per contattare i miei familiari, altrimenti me lo avrebbe detto.

Ma Angela era l’unica tra noi figli che aveva sempre vissuto a Napoli e visto nostro padre con assiduità fino a poco prima che morisse, per abitudine una volta alla settimana cenava con lui e nostra madre e a volte si fermava a casa loro a dormire.

Mi chiedevo come mai in tutti quegli anni non avesse notato qualcosa di anomalo, una lettera, una foto, una telefonata o un qualsiasi altro dettaglio che l’avesse insospettita.

Non mi sembrava credibile che non avesse mai fiutato qualcosa perché mio padre era, certo, un uomo poco decifrabile ma, come avevo constatato da ragazzino, spesso maldestro nel nascondere le sue tresche.

Non avrei mai saputo come stavano davvero le cose e, forse, una volta morta mia madre, avrei vuotato il sacco e scoperto che Angela e le altre mie sorelle sapevano tutto fin dal principio.

«Secondo me non è l’unica donna che lo sta piangendo» esordì Angela con un sorrisetto beffardo subito dopo essersi seduta a tavola, mentre mia madre era ancora indaffarata in cucina.

Quell’ironia mi sembrò strana, ma rimasi impassibile e commentai con distacco. «Chi può dirlo? E poi se qualcosa c’è stato sono storie vecchie, cose di tanti anni fa, non credi?»

«Ma sì, penso che da giovane si sia concesso qualche distrazione… ma non ho mai capito se mamma se n’è accorta oppure ha lasciato fare per quieto vivere.»

«Non saprei, è passato del tempo e poi ero troppo ingenuo per cogliere certe dinamiche» tagliai corto fingendo poco interesse, anche perché avevo sentito i passi di mia madre che si avvicinavano.

Nonostante l’allusione alle scappatelle di mio padre Angela mi era sembrata sincera, non ebbi la sensazione che mi nascondesse qualcosa e, in verità, anche se mi fossi sbagliato m’importava poco perché ero deciso a proseguire per la mia strada a prescindere da quanto ne sapessero lei e le altre sorelle.

Non ero più un ragazzo e volevo andare fino in fondo visto che, oltretutto, la storia di Ida sarebbe potuta venire fuori quando avrei rivelato l’esistenza dell’appartamento di Torre del Greco, giacché non ero affatto sicuro che tutti avrebbero creduto alla favoletta dell’investimento immobiliare fatto da nostro padre di nascosto.

Quando Angela se ne andò e l’abbracciai per salutarla non riuscii, nemmeno con lei, a scrollarmi di dosso la sensazione d’essere un bugiardo commediante, ma il disagio svanì in fretta perché ormai ero proiettato all’indomani, alla visita dell’appartamento e ai sicuri turbamenti che mi avrebbe provocato.



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