Una catastrofe divina by Thomas Montasser

Una catastrofe divina by Thomas Montasser

autore:Thomas Montasser [Montasser,Thomas]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 2024-09-03T00:00:00+00:00


Edificante

Be’, cosa c’era di meglio di una casa moderna, per godere delle comodità della civiltà moderna! Era evidente che, chiunque fosse il proprietario di quell’appartamento, non aveva certo lesinato sulle spese e si era adoperato per trasformare un alloggio popolare in una residenza di lusso.

Suor Madeleine non era sicurissima che ciò fosse in linea con il suo concetto di una prospera coesistenza all’interno della società, ma non poté fare a meno di rilevare che quanto meno la doccia calda (e interminabile) che si fece era perfettamente in linea con le sue esigenze fisiche dopo una lunga giornata passata sulle strade provinciali della Francia (non si erano azzardate a prendere l’autostrada, con quel vecchio macinino). Quando, dopo un bel po’ di tempo, uscì dal bagno, sentì una stanchezza così profonda che, ancora in accappatoio e senza coperta, il sonno dei giusti la colse sul divano della biblioteca.

Fu suor Lucie, che russava forte nella stanza accanto, a svegliarla.

“Buongiorno,” disse Lou. Seduta in una poltrona da lettura, sembrava aver vegliato sulla zia.

“Buongiorno?” esclamò suor Madeleine, trasalendo sbigottita. “Per l’amor di Dio, quanto tempo ho dormito?”

“Scherzetto. Al massimo un’oretta.” Lou chiuse il libro che stava leggendo: Il sipario alzato, di Honoré Gabriel Riqueti, meglio noto agli appassionati di storia politica e di erotismo colto – anche se un filo all’antica – come Mirabeau. “Il tempo di acculturarmi un po’.” Depose il libro sulla scrivania e si alzò. “Se oggi vogliamo provare un pochino, dovremmo incominciare a prepararci.”

“Provare… Sì. Certo.” Suor Madeleine era mortificata: aveva quasi dimenticato lo scopo del viaggio. Ne avevano discusso per giorni. Non era stato per niente facile lasciare il loro piccolo paradiso in Borgogna e mettersi di nuovo in viaggio (per l’ultima volta, lo sapevano tutte). Più si invecchia, infatti, più viaggiare diventa gravoso; non solo, diventa anche sempre più pericoloso. Si corre il rischio di ammalarsi lontano da casa, persino di morire o, peggio ancora, di non potersi raccomandare a Dio con la necessaria devozione.

Ma alla morte non volevano pensare, e perché poi: arrivava quando doveva arrivare. Pensare alle difficoltà non si confaceva a una monaca che aveva dedicato la vita alla preghiera e al lavoro. E così alla fine si erano trovate d’accordo: avrebbero fatto un favore a Lou e alla sua comunità d’origine sostenendo con un piccolo concerto “una buona causa” – anche se, pur con la migliore volontà del mondo, era stato impossibile carpire a Lou quale fosse questa “buona causa”.

Così adesso erano qui. A Grigny. Una delle macchie più orribili lasciate dall’uomo su questa meravigliosa terra. Un oltraggio alla creazione, anche se padre Georges sembrava non farci caso. Al contrario: aveva sempre il sorriso stampato sulla faccia e si rallegrava di tutto ciò che si presentava davanti ai suoi occhi guarniti d’acciaio. Per esempio, le scarpe da ginnastica con le borchie di Lou: “Aspetta che le veda Soph… le vorrà uguali!”.

“Soph?” chiese suor Madeleine.

“Sua figlia,” spiegò Lou.

“Lei ha una figlia?”

“Una?” Georges sembrava sinceramente stupito. “Quattro! Una più bella dell’altra,” spiegò, chiaramente orgoglioso della sua discendenza.

“E



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