Vendetta privata by Paolo Pinna Parpaglia

Vendetta privata by Paolo Pinna Parpaglia

autore:Paolo Pinna Parpaglia [Parpaglia, Paolo Pinna]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2020-05-26T22:00:00+00:00


«Signor Mele».

«Dica maresciallo».

Il maresciallo Alessandrini si trovava nella piccola sala colloqui della caserma di Neoneli. Davanti a lui Gesuino Mele impugnava con entrambe le mani una tazza di tè fumante. Non beveva mai il tè, non gli piaceva, ma gli piaceva la sensazione del caldo sulle mani.

«Ha voglia di fare due chiacchiere?»

«Qui sono».

«Ha parenti?»

«Una sorella che sta in casa di riposo a Nuoro e due figlie, ma vivono fuori da molto tempo. Una a Mantova e l’altra a Torino».

«Vuole che dica loro qualcosa?»

«Ci penserà la madre».

«Senta Gesuino, stanno arrivando da Nuoro, massimo mezz’ora e sono qui. Firmo qualche carta, mi stringono le mani e forse mi faranno pure dei complimenti. E la porteranno via. Ci rivedremo in tribunale o in carcere per l’udienza di convalida e poi non ci rivedremo mai più».

Gesuino Mele non rispose.

«O forse sì», continuò Alessandrini. «Tutto dipende dalla perizia sul fucile. Lo sa come vanno queste cose: lei potrebbe anche dimostrare di essere stato in Australia il mese scorso, ma se la perizia dà esito positivo e si scopre che quello è il fucile che ha sparato all’avvocato Demelas, non c’è niente da fare».

«Non sono stato in Australia maresciallo, non mi muovo quasi mai da Neoneli. Vado solo il sabato pomeriggio a Nuoro a trovare mia sorella».

«Ascolti Gesuino, questa è una chiacchierata informale, senza avvocati né registratori. Mi conosce, mi conoscete tutti qui. E io conosco voi. Tutti voi, ormai sono uno di qui anche io. Deu seo neonelese…».

«Geo seu neonelesu…», lo corresse Gesuino Mele.

«Sono quasi neonelese allora», Alessandrini assunse un’espressione sincera e si sporse verso Gesuino. «Lei è una brava persona, da quando io sto qui si è sempre comportato in modo irreprensibile. Non voglio sapere perché aveva un fucile con matricola abrasa nascosto dentro casa, forse sta solo facendo un favore a qualcuno. Perché io non credo che lei possa averlo fatto davvero. Sparare a una donna… uccidere una donna… lei non lo farebbe mai, dico bene Gesuino?»

«Cosa vuole che le dica, maresciallo. Potrei essere stato in Australia, ma se il fucile è quello, allora sono stato io di sicuro. Giusto?»

«Che dice Gesuino, ci rivedremo presto?»

«Penso di no, marescia’, penso proprio di no».

Alessandrini si abbandonò sulla sedia. Se era stato veramente Gesuino Mele a sparare all’avvocato Demelas allora non aveva capito nulla. Di Neoneli, della Sardegna, dei sardi. Gli tornarono alla mente le parole del padre della sua fidanzata di Olzai. Era un anziano agricoltore in pensione così attaccato al suo vecchio lavoro e alla sua terra che continuava ad andare tutte le mattine nella tanca che aveva dovuto dare in affitto a un vicino perché non aveva più le forze per prendersene cura. Restava lì a guardare con nostalgia gli altri che lavoravano quella terra che non riusciva più ad assistere come avrebbe voluto. Una mattina Alessandrini si era offerto di accompagnarlo nelle sue passeggiate mattutine e mentre camminavano lentamente nella campagna gli aveva detto che la Sardegna era molto diversa da come veniva descritta e immaginata nel continente. Era tranquilla, gli aveva detto Alessandrini, un posto mite, calmo, quasi idilliaco.



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