Vivere la morte by Enzo Bianchi;

Vivere la morte by Enzo Bianchi;

autore:Enzo Bianchi; [Bianchi;, Enzo]
La lingua: eng
Format: epub
editore: edigita
pubblicato: 2023-09-20T08:00:50+00:00


Morire nel deserto

«Respirate sempre Cristo e abbiate fede in lui»

Antonio1 entrò nella parte interna della montagna, là dove abitava di solito, e pochi mesi dopo si ammalò. Chiamò allora i suoi compagni – erano due che abitavano con lui e che da quindici anni conducevano vita ascetica e lo servivano nella sua vecchiaia. Diceva loro:

«Io, come sta scritto, me ne vado per la via dei padri (Gs 23,14; 3Re 2,2). Sento che il Signore mi chiama, voi siate vigilanti e non lasciate che si perda il frutto della vostra lunga ascesi, ma preoccupatevi di tener viva la vostra sollecitudine come se cominciaste soltanto adesso. Conoscete le insidie dei demoni, sapete quanto sono feroci eppure deboli. Non temeteli dunque, ma respirate sempre Cristo e abbiate fede in Lui. Vivete come se doveste morire ogni giorno, vigilate su voi stessi e ricordate le esortazioni che avete udito da me. Non abbiate alcun rapporto con gli scismatici, nessun rapporto con gli eretici ariani. Sapete come anche io li evitassi perché sono eretici e combattono il Cristo. Cercate piuttosto, anche voi, di unirvi sempre innanzitutto al Signore e poi ai santi perché dopo la vostra morte vi accolgano nelle dimore eterne come amici e famigliari. A questo pensate e comprendetelo.

E se mi volete bene e mi ricordate come un padre, non permettete che il mio corpo sia portato in Egitto perché non accada che sia messo in qualche casa. È per questo motivo che sono rientrato nella montagna e sono venuto qui. Sapete anche come cercavo sempre di persuadere quelli che così facevano e come li ammonivo a desistere da quest’uso. Seppellite voi il mio corpo e nascondetelo sotto terra e custodite in voi la mia parola perché nessuno, tranne voi soli, conosca il luogo in cui è deposto il mio corpo. Nel giorno della risurrezione dai morti io lo riceverò incorrotto dal Salvatore. Dividetevi le mie vesti, al vescovo Atanasio date la mia pelle di pecora e il mantello su cui mi stendevo; me l’aveva dato nuovo e io l’ho consumato, al vescovo Serapione date l’altra pelle di pecora, voi tenete la veste di pelo. Per il resto, figlioli, cercate la vostra salvezza. Antonio se ne va e non è più con voi».

Dopo queste parole i fratelli lo abbracciarono. Antonio si sdraiò, levò lo sguardo verso quelli che erano venuti a vederlo come se fossero suoi amici e si rallegrò del loro arrivo. Giaceva sdraiato con il volto lieto e così spirò e si unì ai suoi padri. I due compagni, secondo l’ordine ricevuto, l’avvolsero in un lenzuolo e lo seppellirono nascondendo il suo corpo sotto terra. Nessuno fino ad oggi sa dove sia nascosto, tranne quei due monaci. Ognuno di quelli che hanno ricevuto la pelle di pecora del beato Antonio e il suo mantello consumato, lo custodisce come un grande tesoro. Quando guardano queste vesti è come se vedessero Antonio e quando le indossano è come se portassero con gioia i suoi insegnamenti.

Atanasio, Vita di Antonio, in PG 26, 969-973

1 Antonio il Grande, padre dei monaci.



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