Cristianesimo bizantino by Hugo Ball;

Cristianesimo bizantino by Hugo Ball;

autore:Hugo Ball; [Ball, Hugo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788845984150
editore: edigita
pubblicato: 2022-02-17T00:00:00+00:00


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Ora, se Dionigi combatte anche la magia, è comunque rimasto, come Paolo e Ireneo, come Clemente e Origene, in un certo senso gnostico. Sono tre i filoni, in particolare, in cui egli continua la linea gnostica. La sua rigorosa tripartizione del mondo religioso è gnostica. Lo è la sua preferenza per la dottrina dell’ascensione. E gnostico è quel risalto insistente dato alle sfere dell’aldilà. Per quel che riguarda la tripartizione, ricordo le esposizioni in III, 3 e IV, 8. I sacerdoti egizi suddividono i loro dèi in triadi ed enneadi; rifacendosi a questa antichissima traccia pagana della Trinità, gli gnostici parlavano di tre cieli, tre gerarchie di spiriti e di tre facoltà spirituali del singolo. Il mondo così costruito è un’architettura che Dionigi mantiene intatta. Anch’egli riconosce nella triade l’archetipo di ogni forma del creato. La maestosa armonia dei suoi due libri sulle gerarchie deve la sua bellezza alla perfetta applicazione di questo principio. Certo, la sua triade divina – egli la chiama «fonte della vita e causa di tutte le cose» – è di altro tipo rispetto a quella degli eretici. Non vi sono demiurghi, non vi è promiscuità che ne indebolisca il timbro innodico. La chiamata della sua beatitudine penetra, chiara e intatta, fin nelle profondità del mondo ctonio, e da lì, carica del santo fardello, con moto circolare torna verso l’alto. Là dove arriva il divino, il mondo è un eco del canto serafico di lode e un tempio dove tutti gli spiriti si rinnovano.

Gli gnostici individuano tre sfere. Nella più profonda è la tenebra. Sopra di essa un regno mediano conteso tra demoni e dèi. Nella più alta la perfezione della patria della luce, da cui deriva la redenzione. Molto simile è la suddivisione di Dionigi. Il mondo inferiore è un regno dell’insensato, delle passioni che consumano, della caducità e della decomposizione. Dionigi ne parla solo nel punto in cui dallo strepito e dal buio freddo si libera una scintilla divina; dove si desta un anelito alla sopravvivenza e alla conservazione, alla chiarezza e alla ragione; dove i catecheti, i penitenti e i monaci chiedono parole di conoscenza, di elevazione, chiedono pace e libertà. Più in alto, con il secondo mondo, quello di mezzo, quello della Chiesa, comincia la vita superiore della sapienza, la santificazione. È a questo che Dionigi dedica maggior spazio. La Chiesa è il mondo del soprannaturale e della sua consacrazione, dell’incrollabile o dei sacramenti. È il mondo del sacerdote illuminante, che raccoglie ogni anelito al divino e lo spinge verso l’alto. Il terzo mondo comprende gli ordini degli angeli deiformi. In loro ogni illuminazione, estasi e pace è trasfigurata e compiuta. Il loro regno è l’archetipo della Chiesa. Sono voci della Rivelazione, e godono della contemplazione immediata di Dio. Interpretano con la massima autorevolezza gli arcani giudizi divini. I loro cori inferiori toccano i gradini più alti della Chiesa, così l’intera struttura degli ordini sovrapposti forma una possente unità, e ne risulta una scala spirituale che porta dal semplice monaco fino al cuore della divinità.



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