Ho vissuto con un santo by Stanislao Dziwisz Gian Franco Svidercoschi & Gian Franco Svidercoschi

Ho vissuto con un santo by Stanislao Dziwisz Gian Franco Svidercoschi & Gian Franco Svidercoschi

autore:Stanislao Dziwisz, Gian Franco Svidercoschi & Gian Franco Svidercoschi [Dziwisz, Stanislao]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2013-08-15T00:00:00+00:00


7

«Il mondo può cambiare»

Ancora oggi ci sono dei critici che definiscono Karol Wojtyla un Papa «politico». Ma se fosse stato davvero così, se la sua lettura della storia e del mondo fosse stata prevalentemente politica e ideologica, come avrebbe fatto a intuire, subito dopo la caduta del Muro, che la fine del comunismo non significava affatto una vittoria degli «altri», del capitalismo? E quindi, a maggior ragione, non significava automaticamente la scomparsa delle immense sacche di povertà, né tanto meno delle enormi disuguaglianze nella distribuzione delle risorse?

Giovanni Paolo II disse espressamente tutto questo in Messico, nel maggio del 1990, incontrando un gruppo di imprenditori. E molti in Occidente rimasero scioccati, se non scandalizzati, da quel discorso. Così, mentre prima Karol Wojtyla era dipinto come un anticomunista viscerale, immediatamente dopo venne tacciato di antiamericanismo, di anticapitalismo. Non si riusciva assolutamente a capire che lui guardava gli avvenimenti da un altro punto di vista, un punto di vista teologico, morale. Sì, certo, il Papa era convinto che il cristianesimo rappresentasse una forza di liberazione degli uomini e dei popoli. Ma si trattava di una liberazione che, pur avendo poi ovviamente implicazioni sociali, e spesso anche politiche, muoveva da un’ispirazione anzitutto spirituale, evangelica.

Ed ecco perché continuo a ripetere che il pontificato di Giovanni Paolo II andrebbe considerato e giudicato nella sua globalità, nella sua interezza. Soltanto così si riuscirebbe finalmente a comprendere come nei primi anni l’azione del nuovo Papa venuto dall’Est non si fosse concentrata esclusivamente sulla lotta al comunismo ateo; e avesse invece affrontato, fin dall’inizio, sia le grandi sfide che emergevano da un mondo bipolare, immerso a quel tempo nella Guerra fredda, diviso tra due contrapposte sfere di influenza, sia le sfide, ugualmente drammatiche, che scaturivano dalle gravi questioni ancora aperte sui fronti della giustizia e della pace.

E infatti aveva suscitato molto clamore il primo discorso del Santo Padre all’Onu, nell’ottobre del 1979. Affermare che lo spirito di guerra spuntava e si acuiva là dove venivano violati i diritti umani, e che perciò questi diritti erano diventati l’altro nome della pace, ossia la condizione previa per la pace, significava rimettere in discussione i principi che regolavano l’ordine internazionale.

Nei viaggi pontifici di quegli anni, si possono rileggere in controluce le tante tragedie che vivevano allora interi continenti, dall’America Latina all’Africa, all’Asia. Ma nello stesso tempo, attraverso quei viaggi, è possibile seguire l’evoluzione che pur molto lentamente, fra tanti ostacoli e difficoltà, cominciava a registrarsi in quelle regioni. E, questo, grazie anche alla presenza del Papa, ai suoi gesti, e in particolare alle sue parole, sempre franche, sempre dirette. Parole di comprensione, di vicinanza. Parole che venivano dal Vangelo, dalla forza della fede, ma che, per il fatto di venir pronunciate in un determinato Paese, in una determinata situazione, finivano spesso con l’assumere un carattere dirompente, se non addirittura di contestazione. Parole che, richiamandosi a quel «Non abbiate paura!», lanciato dal Papa all’inizio del suo pontificato, facevano «vivere» la libertà, e quindi la speranza, a uomini e popoli ancora sotto l’oppressione, sotto le dittature.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.