Goldenfly by Milo Farnese

Goldenfly by Milo Farnese

autore:Milo Farnese [Farnese, Milo]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788869440533
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2023-01-17T23:00:00+00:00


Bianca

A rompere la concentrazione che mi teneva agganciato al libro, e a Blu, fu una nota vocale di Bianca. Erano mesi che non si faceva sentire e io non sentivo la sua mancanza. O almeno ero convinto di non sentirla. Avremmo dovuto occuparci di cose che erano rimaste in sospeso, cose di lavoro che avevamo in comune. Da quando era uscita di casa ero chiuso in una bolla di indifferenza che faceva sfumare i ricordi che avevo di lei fino a farne una foto vintage, quelle che incornici più per gli ospiti che per te, e che sembrano urlare: «Guardate, ho vissuto».

«Dobbiamo decidere che fare con quel giornalista» diceva Bianca, e con il tono freddo delle migliori occasioni aggiunse banali motivazioni al fatto che non si faceva più sentire. Il contatto, inaspettato, mi fece pensare all’inizio. Non della nostra storia, ma all’inizio della fine, quella che mi aveva dato la spinta a scrivere, a cercare; quell’improvvisa solitudine che mi aveva buttato sulla strada di Blu. Forse era il libro l’alternativa all’essere solo? Occuparmi di Blu era la medicina per tutti i mali? Quello che era certo era che Blu mi aveva distratto, mi aveva permesso di fuggire da un dolore che stava emergendo dal silenzio e che avevo voluto assordare riempiendo la mia vita prima con GoldenFly e poi con il libro. Mi trovavo nella solita fuga in avanti che nella vita mi aveva evitato più volte di rimanere nel pantano.

«Sì, certo, possiamo decidere… quando vuoi… e magari un giorno anche vederci, se credi». Le risposi quasi subito, ma il silenzio, che durò attimi infiniti, mi svelava che la nota era solo di servizio. Per Bianca non c’era ragione di riaprire il discorso, e quindi non doveva essercene una neanche per me. Una volta di più dovevo fare i conti con la mia capacità di seminare parentesi, e mentre ne chiudevo una ne aprivo un’altra. Sin da piccolo avevo avuto una predilezione, fra tutta la punteggiatura, per le parentesi; mi somigliavano, perché definiscono senza arrivare al punto e si fanno notare per essere subito dimenticate. Sperai che la nuova parentesi (quella che avrebbe dovuto chiudere il libro e la storia con Blu) fosse spersa nel testo e che la sua maestria mi impedisse di trovarla. Chiesi a Blu di correre da me. L’inaspettato contatto con Bianca mi aveva destabilizzato e non ero pronto ad affrontarlo da solo. Avevo bisogno di essere distratto; avevo bisogno di Blu. Arrivò in poco tempo, a suo modo conosceva la città. Gli appuntamenti l’avevano addestrata come un tassista e le zone di suo interesse si accendevano come tante luci rosse sulla sua mappa mentale.

«Che fretta avevi?» disse. I pantaloni neri stretti sui fianchi, il maglioncino di lana crespa, i capelli appena lavati. Blu era sempre da un’altra parte.

«No, nessuna fretta, è solo un po’ che non ci vediamo, io scrivo se tu ci sei, lo sai, e ogni interferenza mi distrae e non voglio».

Le chiesi delle ultime avventure, le chiesi di raccontarmi qualcosa, qualsiasi cosa. E lei iniziò a raccontarmi delle sue ultime uscite, come faceva di solito.



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