Lezioni by Ian McEwan

Lezioni by Ian McEwan

autore:Ian McEwan [McEwan, Ian]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-02-06T12:00:00+00:00


Poco prima delle cinque di un sabato mattina di metà febbraio, Lawrence si presentò nel letto di suo padre portandosi due peluche e, ansioso di dare inizio alla giornata, sedette dritto nella stanza fredda e diede la stura al flusso dei suoi pensieri, alcuni recitati, altri sotto forma di cantilena – cose appena successe, frammenti di storie, filastrocche e un ripasso dei nomi, l’intero cast della sua intensa vita che comprendeva amici, maestri, quattro nonni, gli amici di Roland, alcuni pupazzi, Daphne, il cane del vicino, papà e mamma. Roland restò sdraiato, senza farsi incantare, aspettando, sperando che Lawrence esaurisse le energie. Esigerlo sarebbe stato inutile. Dopo una mezz’ora il bambino cedette e, non essendoci scuola, dormirono fin oltre le sette e mezza. A colazione, Lawrence sedette sulle ginocchia di Roland, e si diede da fare con certi pezzi di un gioco di costruzioni che lo affascinavano da una settimana: bullone di plastica, dado, rondella. Avvitava il dado sul bullone fino a che la rondella non trovava la propria sede con un piccolo scatto appagante. Svitava il dado, lo girava, lo avvitava alla rondella – che trovava posto con un altro piccolo scatto, diverso. A conquistarlo era che esistessero due modi altrettanto corretti di procedere. Roland intanto apriva una lettera della sua vecchia scuola. La segretaria rispondeva a una sua richiesta del mese prima. I caratteri erano puliti. Scritta al computer. Quasi tutte le sue conoscenze ormai ne avevano uno ma come lui se ne lamentavano, brontolando sull’«interfaccia» della stampante, e sulla necessità di imparare istruzioni e codici di attivazione. Tutti quanti, Roland compreso, incoraggiavano i ritardatari a procurarsene uno. Avrebbero risparmiato tempo, dicevano. Poi però recriminavano per il lavoro che avevano perso, le ore sprecate, il senso di penosa frustrazione. Non era irragionevole provare a resistere. A volte Roland pensava di rispolverare la sua vecchia macchina da scrivere portatile. Era nella custodia, sepolta da qualche parte sotto un mucchio di libri.

La segretaria della scuola aveva passato in rassegna la documentazione, ma si rammaricò di non potergli essere di grande aiuto. Miss Cornell aveva lasciato l’istituto nel 1965, venticinque anni prima. Il suo recapito era quello di Erwarton. Secondo l’economo, che aveva abitato nel villaggio per tutta la vita, Miss Cornell si era trasferita in Irlanda ma non sapeva esattamente quando. Non aveva lasciato l’indirizzo a nessun vicino. La segretaria concludeva chiedendosi se Roland fosse al corrente che nel mese di luglio la scuola avrebbe chiuso per sempre.

Il loro sabato fu come tanti altri. Il rito delle pulizie di casa alle quali Lawrence collaborava offrendo la propria assistenza simbolica. Una corsa al Clapham Common, pranzo al pub Windmill con amici che avevano figli dell’età di Lawrence. Nel pomeriggio uno spettacolo al teatro delle marionette di Brixton, merenda a casa di Ahmed, l’attuale amico del cuore di Lawrence, e poi a casa. Cena, bagno, un’emozionante partita a rubamazzo, qualche storia, a letto.

Quella sera Roland trascrisse la traduzione di un paio di liriche arabe sul tema dell’amore e del vino, per la Epithalamium Biglietti per Ricorrenze.



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