La collana di cristallo by Cristina Caboni

La collana di cristallo by Cristina Caboni

autore:Cristina Caboni [Caboni, Cristina]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2023-09-14T00:00:00+00:00


14.

In Alaska sono state rinvenute dieci perline blu in uno scavo archeologico. Le analisi al radiocarbonio le hanno datate in un periodo antecedente alla scoperta dell’America da parte di Cristoforo Colombo. Partite da Venezia hanno percorso oltre sedicimila chilometri su navi, cavalli e slitte per approdare in un accampamento Inuit.

La rabbia non le apparteneva. Da sempre era il rammarico ciò che provava dopo uno scontro. Una contrizione intensa, profonda e travolgente. Oh certo, un tempo aveva urlato anche lei, aveva sfogato la sua frustrazione anche pestando i piedi sul pavimento, ne aveva qualche blando ricordo. Ciò che invece le era rimasto impresso in modo indelebile era quello che accadeva dopo, quando veniva ripresa, canzonata, ridicolizzata. Aveva imparato quasi subito a soffocare i suoi impulsi, a trovare una giustificazione che spiegasse cosa aveva portato le persone a comportarsi con lei in un certo modo. O meglio cosa avesse fatto lei per costringere gli altri a reagire così. Alla fine di quei ragionamenti, Juliet lo ricordava con precisione, sottraendo questo e quell’altro, restava un’unica persona da biasimare: sé stessa.

Ogni comportamento aveva delle conseguenze, glielo avevano spiegato.

Se lei si comportava in modo inappropriato, trascurando le regole sociali, dopo doveva affrontare i problemi che aveva contribuito a creare. Quella era la regola che le era stata imposta.

Al diavolo quella regola, al diavolo tutte le regole! Ne aveva abbastanza.

Dopo l’incontro con Marcus Juliet aveva sbattuto la porta dietro di sé, si era fatta una doccia e aveva asciugato i capelli, spazzolandoli vigorosamente e infine, visto che non c’era verso di prendere sonno, aveva preso a colpire il cuscino.

«Ho creduto che non te ne saresti accorta! Ma che razza di persona crede che sia brutto…» Tacque perché erano talmente tante le cose che voleva dire a Marcus che le si accavallavano nella mente e nella bocca mentre la rabbia le vorticava dentro. Saltò giù dal letto, si sciacquò il viso e prese un lungo respiro, poi aprì la finestra e guardò fuori, verso il canale.

Quella era stata anche una serata felice. E lei aveva cantato. In pubblico! Non riusciva a crederci… Si era divertita come non le accadeva da tempo, libera, spensierata. Le aveva fatto piacere che i suoi compagni si fossero scusati. Il loro comportamento l’aveva ferita, però le loro espressioni mortificate, le parole gentili che le avevano rivolto avevano cancellato quella triste esperienza. Avevano anche ballato, lì al centro del locale. Tutti insieme. Era stato così emozionante. E nessuno si era accorto del fatto che era andata fuori tempo. Le era piaciuto molto chiacchierare con loro. Aveva scoperto persino che erano molto colpiti dai suoi lavori, che trovavano quello che realizzava molto originale. Mentre i ricordi la riempivano di allegria si sentì meglio. Adesso era più calma, così pensò a ciò che l’aspettava. Voleva prepararsi, la prossima prova era molto importante e lei voleva piazzarsi bene.

Prese il taccuino e iniziò a sfogliarlo. Si soffermò sui disegni, pensò agli aggiustamenti delle tecniche che l’autore suggeriva. La maggior parte erano appena dei dettagli, eppure Juliet che lo aveva sperimentato personalmente sapeva che facevano la differenza.



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