La ragazza nascosta by Lucinda Riley

La ragazza nascosta by Lucinda Riley

autore:Lucinda Riley [Riley, Lucinda]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9791223204276
editore: © 2024 Giunti Editore S.p.A.
pubblicato: 2024-09-12T00:00:00+00:00


11

Lo squillo stridulo del telefono si insinuò nei sogni di Leah, costringendola ad aprire gli occhi e sporgersi per prendere il ricevitore.

«Pronto.»

«Carissima. Sono io, Carlo.»

Leah guardò il quadrante luminoso dell’orologio.

«Carlo, qui sono le quattro del mattino! Perché mi chiami a quest’ora? Lo sai che devo alzarmi all’alba!»

«Scusa, cara, ma non potevo aspettare un altro secondo. Mi sei mancata così tanto.»

Leah sapeva che Carlo si aspettava di sentirsi dire che anche lei aveva sentito la sua mancanza, ma la verità era che non aveva quasi pensato a lui da quando era arrivata a New York.

Rimase in silenzio.

Carlo insistette: «Ti sono mancato anch’io?».

«Certo, Carlo» rispose meccanicamente. Un braccio la circondò e la attirò nel calore del piumone. Lei non reagì e una mano le coprì un seno.

«Smettila...» sussurrò.

«Eh? C’è qualcuno lì con te, Leah?»

«No, certo che no.» Brett si ritrasse. «Comunque, mancano tre settimane alla sfilata. Ci vediamo presto.» Leah vide Brett aprire gli occhi e accigliarsi. «Senti, devo andare. Devo rimettermi a dormire, domani ho uno shooting importante.»

«Va bene. Capisco...» Il tono petulante lasciava intendere che non capiva affatto. «Ti manco, vero, Leah?»

«Certo, Carlo.»

«Spero che tu ti stia comportando bene e ti stia conservando per me. Ho spie ovunque, me lo diranno se non fai la brava.»

«Sì, Carlo. Ci vediamo a Milano.»

«Non vedo l’ora. Buonanotte, cara.»

Leah riagganciò e si sdraiò sui cuscini.

«Presumo che fosse il signor Porselli che chiamava per controllare la sua protetta» disse Brett.

«Sì.»

Si tirò su un gomito e la guardò con sguardo diffidente. «E cos’era quella storia sul fatto che vi vedrete presto?»

Leah sospirò. «Dai, Brett, non fare lo sciocco. Hai capito male. Carlo è soltanto...»

«Sono geloso, Leah. C’è qualcosa di vero nelle voci su di voi?»

«Certo che no!» replicò lei, irritata e sulla difensiva. «Carlo è stato molto buono con me, ma non c’è mai stato nulla di fisico tra noi. Mai.» Né con nessun altro uomo, pensò mestamente, desiderando poter dare voce a quelle parole. «Non sai quanto mi arrabbio quando la stampa inventa storie ridicole. Pensavo che tu non credessi a tutte le sciocchezze che scrivono.»

Brett notò la rabbia negli occhi di Leah e si sdraiò sul cuscino accanto a lei. «Okay, mi dispiace. È che ti amo così tanto e sono insicuro, tutto qui.»

«Brett, ti prego, devi fidarti di me.» La mano di Leah si insinuò sotto il piumone e trovò la sua. «Anch’io ti amo. Non ci sarà mai nessun altro. Mai. Te lo prometto.» Lei gli strinse la mano e lui si rannicchiò sulla sua spalla.

«Buonanotte, tesoro. Scusa.»

Cinque minuti dopo Brett sentì il respiro regolare di Leah, ma per lui il sonno non sarebbe arrivato così facilmente. Il modo in cui l’aveva sentita parlare con Carlo appena un attimo prima... Era sicuro che ci fosse stato qualcosa tra loro. Si ricordò di quando li aveva visti ballare insieme, al ventunesimo compleanno di Leah. Di lì a tre settimane sarebbe partita per Milano e sarebbe tornata nelle grinfie di quell’uomo. E proprio non sapeva come avrebbe sopportato il pensiero di loro due da soli insieme.



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