Bianchini Luca - 2015 - Dimmi che credi al destino by Bianchini Luca

Bianchini Luca - 2015 - Dimmi che credi al destino by Bianchini Luca

autore:Bianchini Luca
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: BookLover, General, Fiction
ISBN: 9788852065149
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 1999-12-31T23:00:00+00:00


25

Dormirono abbracciate come sorelle.

Quella notte scherzarono meno del solito, soprattutto perché la Patti aveva iniziato subito a russare e Ornella era rimasta in compagnia del soffitto. Si sentiva sollevata per aver preso la decisione di tornare a Verona, “il natio borgo selvaggio”, come lo chiamava lei. Una città con cui non si era mai riconciliata, ma che spiava da lontano sugli articoli del “Times”, e spesso curiosava su internet per vedere com’era cambiata. Che poi erano ricordi così pieni di rumore che lei faceva una certa confusione. Perché fare uso di eroina per dieci anni altera anche la memoria, come se vivessi in un incubo perenne con pochi momenti di pace: appena ti sei fatto.

Ornella si alzò prestissimo, cercò di dare una parvenza di ordine alla cucina, preparò un tavolino con la colazione come si farebbe i primi tempi con un fidanzato, lasciò un biglietto di buongiorno, si preparò in fretta e uscì.

Non alzò nemmeno la testa per vedere se Bernard era lì per sapere quando sarebbero andati insieme a cena. Non era stato poi così fortunato a incontrarla in un periodo tanto delicato. O forse era quello l’unico momento in cui si sarebbero potuti trovare.

È la sottile differenza tra caso e destino, e credere all’uno piuttosto che all’altro dice molte cose di te: se sei romantico, ottimista, cinico o disilluso. E Bernard era un inguaribile romantico.

Ornella invece era un’indecisa cronica e l’unica cosa che poteva fare era accelerare il passo, mentre le case intorno a lei erano così piene di colore da sembrare vive.

Arrivò al parco che il sole si era appena levato e l’aria profumava di bosco. Per una volta, decise di non andare alla sua panchina, ma di fare una passeggiata cercando di non perdersi. Dopo una prima discesa, le si aprì davanti uno spiazzo verde che sembrava un’oasi di paradiso. Lì in mezzo, un uomo camminava come se si muovesse al ralenti. Ornella gli si avvicinò fino a che lo mise a fuoco.

«Mr George! Mr George!» cominciò a gridare come un naufrago in mezzo al mare. Lui parve un po’ spaesato prima di capire da dove arrivasse quella voce, ma quando la trovò si sbracciò in un “hello” che aveva sempre sognato fare. Ornella aveva il potere di tirare fuori il lato più nascosto delle persone.

Lei non sapeva che tutte le mattine, pioggia permettendo, Mr George faceva quattro passi per tenere in forma le gambe, le braccia e la mente. Gli andò incontro.

«Buongiorno, che sorpresa, non pensavo di vederla qui.»

«Quello sorpreso sono io. Credeva che vivessi solo su quella panchina, vero?»

Ornella scoppiò a ridere.

«Un po’ sì. Quando non la trovo lì penso sempre che le sia successo qualcosa.»

«E fa bene. Perché appena posso, io ci torno. Non gliel’ho mai detto, ma quella era la panchina su cui mi sedevo con mia moglie. Ci venivamo anche quando lei stava male, quando stava perdendo le forze... Prima di andarsene, una sera in cui vide quanto ero addolorato, mi disse: “Quando non ci sarò più, se avrai nostalgia di me, torna sulla nostra panchina”.



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