Che cosa significa essere ebrei by Franz Rosenzweig

Che cosa significa essere ebrei by Franz Rosenzweig

autore:Franz Rosenzweig [Rosenzweig, Franz]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica
ISBN: 9788869443824
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2015-06-15T22:00:00+00:00


Così, sviluppa in sé ortodossia e liberalismo.

E così retroagisce ora sull’Europa cristiana. E precisamente come cultura progredita, una cultura, che proprio come ogni cultura che mira a qualcosa, ha anche una «religione».

Mentre il Cristianesimo si diffonde in Europa con perseveranza, lentezza e nessun «progresso», creando le sue sintesi, l’Islam non crea qualcosa come un’arte islamica, uno Stato islamico, una filosofia islamica, ma l’arte pre-islamica si mette al suo servizio (questo è ben compreso nella costruzione di Spengler del «secolo arabo»). Lo Stato pre-islamico (lo Stato orientale nella sua forma bizantina) rende l’Islam una religione nazionale, il Corano viene o adattato (con il razionalismo) o contrapposto (con l’ortodossia e la mistica) allo spirito pre-islamico. In Europa, invece, nell’Europa cristiana, nasce qualcosa di nuovo, nasce l’arte cristiana, lo Stato cristiano.

Che cos’è l’arte cristiana? L’arte dell’anima.

Che cos’è lo Stato cristiano? Lo Stato della terra.

Che cos’è il pensiero cristiano? Il pensiero dell’uomo.

Nei salmi tutte e tre le cose sono rese con evidenza.

I salmi sono lirica, inno nazionale, preghiera (quindi pensiero) degli individui.

Che cosa li distingue da ogni altra lirica? Il fatto che la forma viene distrutta e ricreata dall’anima. (Essi, anzi, sono contemporanei alla lirica antica. Esistono delle litanie, che non sono diverse dalla lirica antica). Perciò esercitano un influsso così fecondo sulla lirica moderna: il canto di chiesa del latino classico; la poesia cortese e il Cantico dei Cantici; il salmo di Lutero e di Goethe.

Che cosa distingue il nazionalismo dei salmi (o dei profeti) dal nazionalismo pagano? Il fatto che supera i limiti e tuttavia rimane ancora irretito nei limiti – limiti dell’umanità, della propria terra, di Sion come centro del mondo.

Che cosa distingue l’autocoscienza del salmista dall’autocoscienza pagana? Il fatto che identifica il suo destino con la volontà divina e che così il suo pensiero ha un destino, mentre tutto il pensiero pagano è privo di un destino.

Nei salmi tutto è in nuce. Poi emerge nel mondo. Nasce, agli inizi (tutto solo agli inizi), un’arte dell’infinità (dell’anima come del mondo). La statua michelangiolesca in luogo di quella greca, la tragedia shakespeariana in luogo di quella antica; io lo chiamo il più maturo, ma potreste prenderlo altrettanto bene come l’immaturo: proprio come la Pietà qui, nella fontana ebraica; l’«io sono te» di Werner da Tegernsee58 non si può tradurre in greco (in Saffo: δέδυκεν…59 è così tanto paesaggistico, ma un paesaggio che si constata, è l’anima che osserva in un silenzio commosso come se guardasse con gli occhi di un meraviglioso animale, essa non può ancora parlare).

Nasce – agli inizi – uno Stato del mondo (la nuova guerra, la crociata. Si veda anche la citazione di Cicerone da parte di Agostino60).

Nasce – agli inizi – (soprattutto agli inizi della speculazione, quando la scolastica non c’è, il paganesimo è tenacissimo) un pensiero responsabile: Dante, l’uomo come giudice universale.

Tutte le sintesi tra l’antichità e il Cristianesimo sul suolo europeo, che viene attraversato dal sangue dei nuovi popoli, tutte queste sintesi nascono lentamente, e la più lenta di tutte è quella spirituale.

E poi, da Oriente,



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