Il passeggero by Cormac McCarthy

autore:Cormac McCarthy [McCarthy, Cormac]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: EINAUDI
pubblicato: 2023-04-12T12:00:00+00:00

Arrivò a Parigi nell’autunno del 1969, con il servizio treno-nave-treno da Londra. L’ultima cosa che Chapman gli disse fu il vecchio adagio sui piloti d’auto da corsa. Veloci, ricchi, e idioti. A volte puoi trovare tutti e tre riuniti sotto un’unica tuta ignifuga.

Parla di me?

Arrivi tardi, Bobby. Il tempo del pilota gentiluomo è tramontato. Di tizi ricchi e scemi diventati poveri e svegli ne ho visti parecchi. Nella corsa è tutto un compromesso. Tranne i grossi freni. L’unico vantaggio che potresti avere è che in effetti nelle gare di Formula per i pollici cubi esiste un surrogato. Si chiama ingegneria.

Uscí da Gare du Nord con le sue due borse di pelle e rimase lí nella notte parigina. Rimase lí per un pezzo. Cercando di raccapezzarsi. Alla fine prese un taxi e all’autista diede l’indirizzo del Mont Joli in rue Fromentin vicino a Pigalle. Era un albergo amato dagli artisti itineranti e ogni mattina nel bar della hall c’erano giocolieri e ipnotizzatori e danzatori esotici e cani ammaestrati. Affittò un garage nel nono arrondissement e iniziò a raccogliere attrezzi. L’auto arrivò con una bisarca una settimana piú tardi e Armand l’indomani ancora. Ogni giorno prendeva l’autobus, attraversava la squallida periferia e sbloccava la porta e tirava giú la tuta da lavoro e se la infilava. La Lotus se ne stava lí sui cric mentre lui e Armand si spostavano sul pavimento di cemento con dei carrelli meccanici per settare l’angolo d’incidenza e la campanatura e la convergenza dell’auto. Regolando le barre di torsione. Poi ricalibrando l’iniezione e la fasatura sul piccolo motore urlante. Trasportavano l’auto sulla pista con il pick-up e il carrello di Armand e la guidavano a turno con la nuova configurazione per poi ritrasportarla al garage, ogni tanto al buio.

In quelle prime sere se ne stette da solo al banco di lavoro a ricostruire il motore di scorta. Chapman aveva fatto il lavoro meccanico e incamiciato i cilindri. Era tutto alluminio e il gioco era enorme. Strinse i bulloni della biella e misurò il serraggio con un indicatore a quadrante. Diede un’occhiata al manuale e misurò di nuovo. Nell’officina c’era una stufa a cherosene ma aveva sempre freddo. Con Armand pranzavano al tabac a due isolati dal garage. Gli avventori erano sbalorditi di ritrovarsi un americano con la tuta da lavoro sporca seduto tra loro.

Lei lasciò la scuola e andò a Parigi e la sera lui la portava a cena da Boutin in fondo alla strada dell’albergo. Henry Miller ci andava a mangiare negli anni Trenta. Un fantastico vitello con salsa alla panna per sette franchi. Le prostitute non riuscivano a staccarle gli occhi di dosso. La prima gara era a Spa-Francorchamps e la Lotus corse come un treno per ventisette giri e poi li mollò su due piedi per un guasto alla pompa carburante.

L’accompagnò all’Institut des Hautes Études Scientifiques e le trovarono una stanza e si salutarono. A marzo Chapman spedí l’altra auto. Con Armand viaggiavano per l’Europa in una bisarca di terza mano vivendo nella bisarca o in alberghi a poco prezzo e mangiando bene.

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