Millemondi Estate 2002 - Il vagabondo dello spazio by Fredric Brown

Millemondi Estate 2002 - Il vagabondo dello spazio by Fredric Brown

autore:Fredric Brown [Brown, Fredric]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2014-05-18T16:00:00+00:00


6

Attraversando il milionesimo Sistema solare, non gli era accaduto niente di insolito. E cosa poi sarebbe potuto accadergli? Quel sistema sembrava in tutto uguale a ogni altro.

Sorpassò due freddi pianeti giganti. Poi ne incontrò uno con un anello intorno. Ne aveva già incontrati molti, e sapeva come si formavano.

Attraversò l'orbita di Giove. Ma in quel momento Giove era dall'altra parte del Sole, altrimenti, fra le grandi lune del pianeta avrebbe potuto trovare ciò che da tanto tempo aveva cercato senza interruzione: una forma di vita come la sua.

Verso il lontano Sole giallo, c'era la zona degli asteroidi. Una massa di rocce in apparenza uguali a lui, ma sostanzialmente diverse. Rocce senza vita, senza pensiero, non sensibili. Alcune molto più grandi di lui, altre più piccole. In una zona simile a quella, per lungo tempo, era stato un asteroide come tanti, fino a quando capitò la reazione molecolare che, miliardi di anni prima, gli aveva fornito la conoscenza e lo aveva differenziato dagli altri ammassi rocciosi.

Questa zona, pensò, si era formata nello stesso modo di quella in cui era nato. Poi, improvvisamente...

A un solo secondo luce di distanza, proveniente dalla parte più interna di quella zona, percepì qualcosa. Qualcosa di confuso e turbato, e tuttavia qualcosa di vivente, che doveva possedere il dono della conoscenza. Un altro essere simile a lui. O esseri. Sembrava ce ne fosse più di uno.

Rapido, si tuffò nello spazio libero, e quasi istantaneamente riapparve in un altro punto, a dieci chilometri da dove aveva avvertito quella strana sensazione.

Era un piccolo asteroide. Gli si avvicinò, regolò la sua velocità su quella del masso, e mantenne la distanza, per osservare. Non si era avvicinato di più non per precauzione, ma semplicemente perché da quella distanza poteva osservare meglio che da qualsiasi punto più vicino. Poteva percepire non solo la forma esterna, ma anche la struttura delle molecole dell'asteroide, e le cose e gli esseri che vi stavano sopra o nelle vicinanze.

Sapeva che era avvenuto un cambiamento nella struttura molecolare dell'asteroide e che una serie di reazioni a catena lo stava distruggendo. Una catena di reazioni che, una volta iniziata, non si sarebbe arrestata se non quando l'asteroide fosse stato ridotto a una piccola massa di materia morta. La cosa però non destò il suo interesse. Gli erano familiari simili reazioni; lui stesso le poteva provocare o arrestare.

Né lo interessò l'oggetto attaccato con una corda all'asteroide. Benché fosse privo di vita, quell'oggetto avrebbe dovuto attirare la sua attenzione giacché era una costruzione artificiale. E questo significava che altri esseri forniti di una mente, oltre a lui, dovevano esistere, in qualche parte dell'universo. Ma in quello stesso posto c'erano creature coscienti, e fu su di loro che concentrò la sua attenzione.

Una delle creature stava in quel momento staccando la corda che ancorava la costruzione artificiale dell'asteroide; poi le diede una spinta mandandola lontano nello spazio.

Percepì che l'essere in questione, e gli altri due che erano con lui, si trovarono rinchiusi in piccole costruzioni. Queste erano, lo capì dalla loro struttura molecolare, flessibili; così come i corpi che racchiudevano.



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