1478. La congiura dei Pazzi by Cardini Franco

1478. La congiura dei Pazzi by Cardini Franco

autore:Cardini, Franco [Cardini, Franco]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia medievale, Firenze
ISBN: EPUB9788858108222-91476
editore: Laterza
pubblicato: 2007-12-31T23:00:00+00:00


La «guerra dei Pazzi» e le conseguenze della congiura

Le violenze dei giorni successivi alla congiura erano state una vera e propria, lunga Kristallennacht. Poco in tutto ciò può esser considerato, in realtà, «spontaneo»; e meno ancora «incontrollabile». Se era vero che i Medici godevano in città di un notevole consenso, era non meno vero che molti erano i loro avversari, e che, come sempre in questi casi, la maggioranza dei circa 45.000 fiorentini del tempo era fatta di partigiani piuttosto tiepidi o indecisi dell’una o dell’altra parte, e d’indifferenti o quasi, o comunque di gente abituata a guardare ai fatti politici, come si dice, «dalla finestra». Quei giorni, che la propaganda del Magnifico si affrettò a presentare come caratterizzati da un’incontenibile, e sia pur riprovevole, ira popolare, furono in realtà segnati da un freddo progetto intimidatorio nei confronti di qualunque residuo oppositore presente o futuro del regime. Si collaudò in tal modo una misura politica e propagandista non certo estranea (al contrario!) alla società comunale del nostro Medioevo, ma comunque molto moderna: il Terrore.

Ciò è tanto più vero perché, nei giorni stessi nei quali s’impiccava, si linciava, si scatenava la caccia all’uomo per le strade, gli organi cittadini di governo lavorarono alacremente per colpire l’intera famiglia dei Pazzi della damnatio memoriae spettante ai rei del crimen maiestatis, ai colpevoli di alto tradimento nei confronti di un principe: e ciò a dispetto del fatto che Lorenzo e la casa Medici fossero, formalmente, dei semplici cittadini. Tutto quel che poteva ricordarla fu distrutto o confiscato e venduto tra il maggio e il giugno, ancora prima della sentenza formale che fu emanata solo il 4 agosto successivo. Intanto, il 23 maggio, era stata promulgata una legge secondo la quale tutti i membri sopravvissuti della famiglia erano obbligati a mutare cognome e arme araldica, pena il venir considerati «ribelli» e trattati di conseguenza (l’impunità era difatti garantita a chiunque uccidesse un «ribelle»); chi accettasse di legarsi con vincoli matrimoniali a un membro della famiglia condannata avrebbe ricevuto a sua volta l’«ammonizione», cioè l’esclusione dai pubblici uffici; infine, il pittore Sandro Botticelli, artista della sicura cerchia medicea, ricevette 40 fiorini d’oro per dipingere in bella vista su un palazzo pubblico, secondo i canoni della «pittura infamante», i ritratti dei congiurati dell’aprile. I provvedimenti riguardanti i matrimoni sarebbero stati tuttavia rivisti negli anni immediatamente successivi, anche a causa della loro palese illegalità; mentre la condanna che imprigionava a vita nella torre di Volterra i giovani figli di Piero de’ Pazzi fu commutata nel 1482 nell’esilio a vita.

L’ultimo atto dell’esplicita vendetta di Lorenzo riguardò il destino di Bernardo Bandini Baroncelli, che aveva di propria mano ferito forse mortalmente Giuliano, assalito Lorenzo e ucciso il Nori che aveva fatto del suo corpo scudo al Magnifico. Bernardo si rifugiò a Napoli e probabilmente con l’assenso del re s’imbarcò su una galeazza aragonese che lo condusse a Istanbul, dove aveva dei parenti. Ma il sultano Mehmed II, senza dubbio su richiesta della signoria di Firenze – se non personalmente di Lorenzo – lo fece arrestare nella primavera del 1479 e garantì di tenerlo in carcere.



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