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autore:Unknown
Format: epub


L’OMBRA DEL FAGGIO

«Opera? Musica lirica? Ma siete sicuri?» Violetta era al telefono con la sua ormai quasi amica signorina Federica di Medialine, che le aveva appena comunicato qual era la sua Materia del Forziere.

«Vedo qui scritto nelle sue note biografiche da lei compilate che quando era bambina lei e suo padre eseguivate insieme arie d’opera. Le leggo precisamente la frase in questione: ‘Quando ero piccola, mio padre mi cantava spesso delle arie d’opera e io ne avevo imparata qualcuna, e in seguito ho anche studiato canto per alcuni mesi con un vero maestro, perciò insomma anche di musica lirica qualcosa so’. È corretto?»

«Sì, sì, è corretto, però non è certo una materia in cui sono particolarmente preparata...»

«Gli autori hanno la facoltà di scegliere la Materia del Forziere fra quelle citate nelle note biografiche dell’aspirante concorrente. La scelta è stata fatta in base all’incidenza, al gradimento e all’equilibrio rispetto alle Materie del Forziere previste per gli altri due concorrenti. Se desidera recedere, ce lo deve comunicare entro sei ore dalla presente telefonata».

«Recedere?»

«Rinunciare alla partecipazione».

«No, non voglio rinunciare. È solo che di opera lirica non so tanto, e...»

«Le posso assicurare che tutti i concorrenti vengono messi nelle stesse condizioni di successo. Inoltre...» la signorina Federica esitò. Stava per allontanarsi dalle sicure rive del linguaggio aziendale per tuffarsi nelle onde infide dei rapporti personali... ma quella concorrente le ispirava una certa simpatia. «...inoltre, è da parecchio che nessun concorrente apre il Forziere, e la Rete ritiene che nel giro di un mese al massimo sarebbe opportuno che si verificasse una vincita...» non aggiunse altro, ma per Violetta era abbastanza.

«Quindi le domande saranno un pochino più facili del solito! Molto bene, grazie, eh...»

Presero gli accordi per il viaggio di Violetta a Milano, e si salutarono con una certa cordialità. Ecco fatto. Doveva prepararsi in opera lirica, e quindi era meglio cominciare a darsi da fare. Forse poteva chiedere una settimana di ferie?

«Oh, no, mi spiace, credimi, vorrei accontentarti... ma... gnieul...»

Violetta attese. La sua tattica con la signora Maria Giulia era sempre la stessa, efficacissima: stare zitta, e aspettare che emergesse con le sue sole forze dalle sillabe.

«In questo periodo proprio... c’è... mgh... è quasi primavera e la gente... glab... compra molti libri di giardinaggio per prepararsi alla semina e ai vasi».

Soddisfatta di questa abile risposta, la signora sorrise a Violetta. Non aveva proprio nessuna intenzione di darle una settimana di ferie per preparasi al quiz, perché nei giorni precedenti, grazie all’assidua assistenza spirituale del suo Yogi, aveva capito che preferiva vendere al ragionier Emerson. Così si sarebbe rispettata meglio la advaita, ovvero la concezione monistica della realtà sostenuta dal filosofo Shankara: non due volte Flo, con due diverse proprietarie, ma una sola Flo, la sua, nata con lei e con lei destinata a morire, e contemporaneamente a rinascere in una nuova incarnazione, quella di negozio di cosmetici maschili. Insomma, non sopportava l’idea di veder continuare la sua creatura senza di lei, era un pensiero che le faceva venire l’ulcera al Chi. Però non osava rimangiarsi la promessa a Violetta, non sotto gli occhi di quella Iris.



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