A noi vivi (1938-1939) by Heinlein Robert Anson

A noi vivi (1938-1939) by Heinlein Robert Anson

autore:Heinlein, Robert Anson [Heinlein, Robert Anson]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fantascienza, Urania
editore: Mondadori
pubblicato: 2005-12-09T23:00:00+00:00


Il mattino dopo Hedrick apparve e chiese di entrare per scambiare due chiacchiere. I due uomini cominciarono a fare conoscenza, mentre Diana annunciò che sarebbe andata a prendere il Capitano Kidd. La conversazione vagò qua e là per diverse ore. Perry si ritrovò a sostenerne la maggior parte, parlando con molta libertà. L’ometto era curiosamente disarmante. Il suo cinguettio da uccello e le sue maniere miti vinsero la reticenza dell’uomo più giovane. Poco per volta Perry si ritrovò a parlare solo dei fatti. Hedrick gli concesse un’attenzione benevola, la testa china da un lato, gli occhi vividi e attenti. Quando si alzò per andarsene, Perry gli chiese, un po’ nervosamente, quando sarebbe iniziato il trattamento. Hedrick gli rispose con un sorriso luminoso. «È già iniziato. Non lo sapeva?» Poi si congedò, promettendo di procurargli al più presto un appuntamento con un bravo economista, come lo stesso Perry aveva chiesto.

Le conversazioni continuarono, sia in presenza di altri, sia a quattr’occhi. Hedrick passò parte del caso a Olga, una bionda robusta e pragmatica che sembrava fuori posto tra i dirigenti di un istituto psichiatrico. Aveva fianchi e seni ampi, che sembravano fatti apposta per partorire e allattare figli, e lo sguardo calmo di una donna particolarmente incline alla maternità. Tuttavia Diana assicurò a Perry che Olga aveva collaborato più di una volta con sua madre in alcuni interventi molto complessi sul cervello. Olga guidò Perry a uno studio più completo del mondo moderno rispetto a quello che aveva intrapreso con l’aiuto di Diana. Oltre a saggi e testi tecnici, scelse per lui molte opere narrative e teatrali e lo esortò a leggerle o visionarle. Le due donne andavano d’accordo come vecchie amiche. Spesso Olga appariva con un libro o una registrazione da sottoporre a Perry, e poi entrambe se ne andavano a fare una lunga passeggiata sulle colline circostanti. Durante le numerose assenze di Diana spesso Olga cenava con Perry e passava la serata in sua compagnia.

Olga gli chiese di scrivere parecchie pagine, alle quali lui si riferiva scherzosamente come ai suoi “compiti a casa” oppure agli “esami”. Ne ebbe un’intera serie in cui gli veniva richiesta la definizione di alcuni termini. Le prime volte le parole da spiegare erano piuttosto semplici, come “camminare”, “strada”, “mela”, “gatto”. Perry si lanciò, deciso a dimostrare di avere la testa sulle spalle. Ma le sue definizioni ritornarono indietro, con alcune sottolineature volte a puntualizzare l’esistenza di termini ambigui e discrepanze, e la richiesta di riformularle in maniera inequivocabile. Perry sudò sette camicie nel tentativo di esprimere con precisione a parole ciò che aveva in mente. I suoi nuovi tentativi gli furono restituiti con una nota di merito per la cura dimostrata, ma con un commento relativo a “cavallo”: “Questa definizione include anche espressioni come ‘il cavallo di san Francesco’, ‘essere a cavallo’, ‘il cavallo dei pantaloni’, ‘il cavallo di battaglia’? La preghiamo di riesaminare le altre definizioni tenendo a mente questa domanda”. Seccato, Perry si sforzò di modificare le definizioni che aveva ritenuto tanto precise.



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