Giallo panettone by Autori Vari

Giallo panettone by Autori Vari

autore:Autori Vari
La lingua: ita
Format: mobi, epub, azw3
editore: Mondadori
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Sandro Toni

SETTE RUOLE DI LASAGNE

«Lo sai come sono gli americani…» disse l’ispettore Loi.

La moglie non sapeva come fossero gli americani, e non sembrava soffrire troppo della sua ignoranza. Stava leggendo il giornale con un bicchiere di tè a portata di labbra.

«E tu sei in giuria» continuò la donna, a metà fra la domanda e il dispetto.

L’ispettore guardava la partita.

«Non me l’avevi detto» aggiunse la moglie senza staccare gli occhi dal giornale.

«Te l’avevo detto» mormorò l’ispettore.

«Io lo imparo adesso.»

«Te l’avevo detto.»

«L’avrai detto a qualcun altro» ribatté la moglie.

L’ispettore non replicò. Guardava la partita e fumava.

«E quanti assaggi ti toccano?»

«Cinque, sei, sette assaggi. Non si sa ancora.»

«Una sbadilata di colesterolo» fece la donna sarcastica.

L’ispettore si limitò ad allargare le braccia.

«Qui dice che il vincitore andrà a dirigere uno dei più grandi locali di cucina italiana di New York. Ma che locale è? Non sarà un trucco? C’è bisogno di un concorso per affidare la direzione di un ristorante a casa di Dio?»

«Boston, non New York. Lo sai come sono gli americani…»

«E perché le lasagne? Gli americani non sanno nemmeno cosa sono le lasagne. Capaci di metterci sopra la marmellata, o quella cosa che mangiano loro, la mielassa.»

«Melassa» corresse a fil di voce l’ispettore.

«Quando finisce quella partita?» chiese con uno sbadiglio la moglie, chiudendo il giornale.

L’ispettore Loi rilesse ancora una volta la lettera dell’Associazione gastronomica bolognese e la copia della Woodford-Tally & C., a firma di tal Roger A. Hutchinson. La società americana, che gestiva una catena di ristoranti specializzati in cucina italiana in tutti gli Stati Uniti, aveva deciso di aprire un esclusivo ristorante a Boston, la cui attrazione principale doveva essere la cucina bolognese, che godeva di un’ottima fama nell’immaginario gastronomico americano. Per garantire la qualità del prodotto il consiglio d’amministrazione aveva stabilito che si desse mandato all’Associazione gastronomica bolognese di indire un concorso fra i migliori cuochi, a suo insindacabile avviso specialisti nella confezione della mitica lasagna, e di nominare anche una giuria competente per un incarico così delicato. Il compenso per la mediazione dell’AGB era tutt’altro che spregevole: centomila dollari per il lavoro di organizzazione, scelta della giuria, designazione dei partecipanti al concorso, e quant’altro.

Ma tutto questo all’ispettore Loi importava poco o niente. L’unica cosa che lo riempiva di reale soddisfazione consisteva nel fatto che lui, proprio lui, era stato designato dall’AGB come quinto giurato assieme ai più prestigiosi esperti della cucina bolognese: Gian Carlo Rovinetti, storico e cultore indiscusso della materia; Franco Monaco, cuoco internazionale, presidente del Circolo Bon Goût, con sede a Bologna, Amsterdam e Parigi, e diffusore della cucina bolognese nel mondo; Giovanni Tabellini, proprietario del più antico e rinomato negozio di specialità gastronomiche bolognesi; Luisa Nigra-Ridolfi, ricercatrice di vecchie ricette territoriali ed essa stessa cuoca di riconosciuta fama. E infine lui, Arrigo Carlo Loi, nato a Bologna da madre bolognese e padre sardo, ispettore capo della polizia di Bologna, principale esperto e raffinato gourmet dell’unico piatto della cucina bolognese per cui nutriva una reale passione pari solo alla sua competenza: la lasagna.

L’ispettore Loi piegò in



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