Parla mentre mangi by Alberto Grandi

Parla mentre mangi by Alberto Grandi

autore:Alberto Grandi [Grandi, Alberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Manuale, Cucina
ISBN: 9788852094798
Google: 9faVDwAAQBAJ
editore: MONDADORI
pubblicato: 2019-05-13T22:00:00+00:00


VII

CONTORNI E FRUTTA

La patata e la globalizzazione

La pirofila è calda e il soufflé fumante. La tovaglia e i tovaglioli di lino bianco sono dei più raffinati. L’atmosfera è perfetta per raccontare la storia del tubero più amato e versatile fra tutti: la patata, la cui origine americana è nota a tutti. E sul perché si diffuse in Europa, a prima vista, ci sarebbe poco da dire: prima della Rivoluzione industriale gli europei erano generalmente affamati e quindi quando scoprivano un nuovo prodotto commestibile ci si gettavano sopra senza pensarci troppo. In realtà le cose raramente sono andate così e la patata non fa eccezione. Il consumo di un cibo nuovo conosce sempre delle resistenze, prima di tutto, di tipo culturale ma anche tecnico ed economico in senso stretto. A tavola si tende tutti a essere abitudinari e a guardare con sospetto ogni novità, soprattutto se questa viene da lontano. Anche in una società ampiamente sottonutrita come quella europea del XVI e XVII secolo. Anzi, il paradosso, che abbiamo già visto per altri prodotti, è che molto spesso erano coloro che vivevano nell’abbondanza ad aprirsi più facilmente a nuove esperienze, mentre coloro che avevano più fame preferivano restare nella loro condizione piuttosto di cambiare radicalmente la propria misera dieta. A questi aspetti, bisogna aggiungere che introdurre una nuova coltivazione, che pure poteva risolvere alcuni problemi alimentari, non era una cosa semplice, né dal punto di vista tecnico (bisognava sapere come coltivare il nuovo prodotto), né dal punto di vista economico; prima della semina, infatti, bisognava essere certi che il nuovo raccolto avrebbe incontrato il favore dei consumatori e fosse in grado di garantire un guadagno ai proprietari terrieri e agli agricoltori superiore alle coltivazioni tradizionali o quantomeno uguale.

La diffusione della patata, per tutte queste ragioni, andò abbastanza a rilento e incontrò alcune resistenze che forse ci aiutano a capire anche certi cortocircuiti mediatici ai quali assistiamo anche oggi, quando, ad esempio, si parla di olio di palma o di glutine. Diciamocelo, la patata è brutta, deforme, ha una buccia sgradevole al tatto e per giunta cresce sotto terra e questo non è mai un aspetto che avvicina potenziali consumatori. Non solo, ma a un certo punto, in Spagna e in Italia, saltarono fuori medici, o sedicenti tali, che addirittura sostennero che mangiare le patate provocasse la lebbra; capite bene che per recuperare un’immagine così deteriorata servivano campagne di marketing ben congegnate. Ma soprattutto serviva la fame, tanta fame.

Esattamente come il mais, che fino a metà del Settecento era guardato con sospetto e riservato all’alimentazione degli animali, anche la patata comincia a diventare interessante quando le bocche da sfamare diventano un po’ troppe per le produzioni tradizionali. Meglio morire di lebbra che di fame, avrà pensato qualcuno. Del resto, le capacità nutritive della patata potevano anche essere quattro volte superiori a quelle di molti cereali a parità di superficie coltivata. Ora, si dà il caso che la popolazione del centro e nord Europa nel corso del XVIII secolo abbia cominciato a crescere



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.